Cagliari, ecco Di Francesco: 'Spero di tenere Nainggolan, giocheremo con il 4-3-3. Joao Pedro? Lo vedo esterno'
Il tema degli obiettivi è molto caldo, ne avete già fissato uno?
"Sicuramente ci stiamo approcciando ai primi discorsi, sicuramente per cercare di portare un gioco divertente ed entusiasmo in questa piazza. Sono convinto che miglioreremo sotto ogni punto di vista".
Perché Cagliari?
"Prima di tutto mi ha convinto il grande desiderio del presidente di volermi qui a Cagliari, mi voleva a tutti i costi: ho grande voglia di ripartire dopo tre mesi difficili alla Sampdoria, dove ho accettato ma senza troppa convinzione. Qui c'è stata da subito grande empatia".
Che idea si è fatto di Cagliari? Si aspetta la conferma di Nainggolan?
"Parto da Radja che conosco benissimo, anche se il giocatore ora è dell'Inter. Non dipenderà solo da noi ma anche dalle loro scelte, anche se l'auspicio di trattenerlo ci sarebbe, visto il suo attaccamento alla maglia. Per il resto, abbiamo parlato di tante cose e adesso è il momento di mettere le cose nero su bianco, grazie anche alla grande disponibilità del presidente".
Quali saranno i tratti del suo Cagliari?
"Innanzitutto è fondamentale che abbia un'identità forte di gioco, quindi servono giocatori specifici per il ruolo. Voglio una squadra propositiva, ma la voglio veramente: a volte ci riesci, altre meno. Ma la voglia di fare la gara diventa determinante, anche perché da questo deriva l'entusiasmo per la gente che ci guarda. Lasciamo il passato nel passato, voglio ricominciare dando una forte identità a questa squadra".
Ha parlato di una scelta frettolosa e non convinta, riferendosi al passato.
"In tanti hanno scritto che sono stato esonerato dalla Sampdoria, ma io mi sono dimesso dopo tre mesi in cui non ho fatto bene. A differenza di allora, sono straconvinto: ripartiremo dal 4-3-3, anche se non sono integralista. Devo allenare i giocatori per conoscerli".
Ha messo qualche paletto al mercato in uscita?
"Sono convinto che andremo a scegliere giocatori funzionali al sistema di gioco, e condivideremo ogni scelta".
Ha tenuto sott'occhio la crescita dei giovani?
"Sì, credo che sia stato fatto un grande lavoro: sono sempre sensibile ai giovani bravi, poi bisogna essere in grado di farli esordire. Far esordire Zaniolo al Bernabeu non è da tutti, ma io allora ci credevo. Serve il coraggio di credere nei giovani, nel credere di affrontare tutte le squadre".
Dove ritiene di dover intervenire alla società?
"Credo sia prematuro parlare di ruoli, ma principalmente nel reparto arretrato andrà fatta qualcosa. Credo che Joao Pedro possa fare molti ruoli, ma lo vedo come esterno a sinistra con Pereiro esterno a destra: lì ci vogliono giocatori in più, perché sono i ruoli più sfruttati e servono elementi in grado di fare la doppia fase con semplicità".
Quanto è felice di essere qui a Cagliari?
"Non sono sempre così serio, ma ne approfitto per ringraziare dell'atmosfera e dell'accoglienza ricevuta all'aeroporto: sono orgoglioso di essere qui e di rappresentare un'isola e una sorta di nazione. Sono convinto che con il supporto e la coesione di tutti ci potremo togliere tante soddisfazioni".