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Cagliari, Cragno: 'Offerte? Ne avrei parlato col club, ma felice di essere rimasto. Su Donnarumma...'
Come è cambiato il ruolo del portiere? "Per il gioco da dietro già da quando è arrivato il mister abbiamo subito cambiato qualcosa, quello che dobbiamo tenere dell'anno scorso è lo spirito che abbiamo messo in campo. Ora abbiamo più tempo per percepire i messaggi che ci dà il mister, cercheremo di fare un altro tipo di gioco. Il mio legame con la Sardegna è testimoniato dalla mia famiglia, è senza dubbio forte".
Hai avuto qualche offerta in queste settimane? "Con la società abbiamo parlato appena finito il campionato, se fosse arrivato qualcosa ne avremmo parlato. Questo non è successo, sono contentissimo di essere rimasto qui. Per quanto riguarda Vicario, sono molto felice per lui perché può esprimere le sue qualità".
Su Radunovic e su cosa manchi a questo Cagliari: "Me lo ricordo quando era ad Avellino, mi aveva fatto una grandissima impressione, poi ha avuto qualche infortunio e l'ho perso di vista. In questi giorni ha dimostrato di avere qualità e penso che abbia aumentato la qualità degli allenamenti. Cosa manca a questo Cagliari? Il mercato non mi compete, sicuramente dobbiamo migliorare cercando di indirizzare al meglio già la stagione, fin da subito".
Su Donnarumma e Mancini: "È una questione di gusti, se non è il numero 1 al mondo sicuramente è tra i primi 2 o 3. Ha fatto un salto di qualità mentale e lo ha dimostrato in questo Europeo: è stato decisivo in ogni situazione in cui poteva esserlo. Mi piacciono molto Oblak, Donnarumma e il croato Livakovic, mentre in Italia i nomi sono quelli soliti. Per quanto riguarda la comunicazione dell'esclusione ho ricevuto la telefonata dal preparatore dei portieri, ma quel che ci siamo detti resta tra noi".
Il sogno di Alessio Cragno? "Vogliamo toglierci soddisfazioni, andando a giocarcela in ogni campo come abbiamo fatto a fine stagione. Sicuramente il sogno per quest'anno è quello di riuscire finalmente a fare il salto di qualità a livello di squadra".
Sul ritiro: "Quello che abbiamo vissuto l'anno scorso ci ha unito e reso più amici, perché quando ti trovi a condividere un'annata del genere si cementa il gruppo, che è sempre più forte e più sano e questo può farci migliorare".