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    Caos a Cadice, il Valencia abbandona il campo per insulti razzisti a Diakhaby: 'Ma lui ha chiesto di rientrare'

    Caos a Cadice, il Valencia abbandona il campo per insulti razzisti a Diakhaby: 'Ma lui ha chiesto di rientrare'

    Partita interrotta a Cadice, con la gara sull’1-1, tra i padroni di casa e il Valencia. Il motivo? I Murcielagos hanno lasciato il campo perché, interpretando le immagini, Cala, difensore centrale e autore del gol del momentaneo 1-0, ha rivolto insulti a Diakhaby, centrale del Valencia, molto probabilmente razzisti. 

    Dopo che i due giocatori hanno litigato, il Valencia ha deciso di abbandonare il terreno di gioco per solidarietà nei confronti dell’ex Lione al 29esimo minuto di gioco.​ Dopo uno scontro in area di rigore, i due si prendono a parole a distanze, con Diakhaby che non si interesse dell’azione e va faccia a faccia con Cala, coi compagni che lo provano a tenerlo fermo. Di seguito, il Valencia abbandona il campo, per poi rientrare dopo 10 minuti di stop, senza Diakhaby, sostituito da Guillamon
     
    In serata è arrivato un comunicato del Cadice:
    "Il Cádiz Football Club, visti gli eventi accaduti nella partita contro il Valencia Football Club, vuole fare le seguenti considerazioni:
    - Siamo contrari a qualsiasi situazione di razzismo o xenofobia, chiunque ne sia l'autore, e lavoriamo per la sua estirpazione. Tutti gli autori di questi crimini, che provengano o meno dalla nostra squadra, devono pagare per questo.
    - Non dubitiamo dell'onestà di tutti i componenti della nostra rosa, fermi difensori della lotta al razzismo, il cui atteggiamento è sempre stato esemplare in tutte le partite che si sono giocate.
    - Non si può entrare per valutare le questioni del gioco tra i giocatori, chiediamo sempre un atteggiamento di rispetto e responsabilità nei confronti degli avversari.
    - Lavoriamo e continueremo a lavorare affinché nel nostro calcio non ci siano comportamenti xenofobi, con un "NO AL RAZZISMO" con tutta la sua forza.

    Pronta la replica del Valencia, che si articola in dieci punti:

    1.
    Mouctar Diakhaby è diventato oggi un'altra vittima del razzismo nel calcio.
    2. Dopo aver subìto un insulto razzista intollerabile, ha comunque preso il cartellino giallo per protesta.
    3. Siamo orgogliosi del supporto che Diakhaby ha ricevuto dai suoi compagni di squadra e della decisione di lasciare il campo in blocco.
    4. Confidiamo che si indaghi su questo episodio.
    5. Con nostro disappunto, non è stata presa alcuna decisione.
    6. Il Club non ha esortato in nessun momento i suoi giocatori a tornare in campo. L'arbitro ha comunicato ai giocatori le potenziali conseguenze del mancato rientro in campo e i calciatori, costretti a giocare sotto minaccia dopo gli insulti razzisti e il cartellino giallo a Diakhaby, decidono di rientrare.
    7. Diakhaby ha chiesto ai suoi compagni di squadra di tornare in campo e combattere. E loro hanno rispettato la sua volontà.
    8. Quello che è successo oggi non dovrebbe mai più ripetersi nel calcio.
    9. Il Valencia CF è contro il razzismo ed esprime il suo pieno sostegno a Diakhaby. Oggi è un giorno triste per il nostro sport.
    10. Quello che abbiamo perso oggi non è una partita, oggi si è perso il rispetto e lo spirito del calcio e dello sport.

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