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C'era una volta la Juventus italiana...
Poi c’è la questione della progressiva sparizione di quell’identità italiana che aveva caratterizzato le scelte di mercato del club nelle ultime stagioni e che aveva dato una precisa peculiarità alla squadra, a partire dalla panchina, da Conte ad Allegri. Un valore che si è dimostrato importante, che ha lasciato il segno specie nel confronto con le avversarie. Il fatto di vantare una base solida di giocatori nazionali ha sempre caratterizzato la Juventus rispetto alle rivali rappresentando un modello (seguito ora dal Milan con risultati, a quanto pare, confortanti).
Contro il Genoa è emerso negativamente il segno di un cambiamento evidenziato anche dall’ultima campagna acquisti. Meno italiani nei ruoli chiave. A partire dalla difesa: oltre a Buffon in porta, contro i rossoblù il solo Bonucci in difesa ha tenuto alta (si fa per dire: ma è stata una giornata negativa per tutta la Juve) la bandiera nazionale. Eppure proprio la difesa ha rappresentato, da sei anni a questa parte, il biglietto da visita bianconero. E al tempo stesso tricolore. Ora si avvertono la mancanza di Barzagli, infortunato, e dello stesso Chiellini, non ancora tornato sui livelli dell’eccellenza che gli competono.
La BBC insomma è sparita assieme all’impronta italiana. Rugani, che ha preso il posto di Bonucci, è l’erede designato che Allegri sembra non considerare ancora abbastanza affidabile, quando siamo al secondo anno di tutoraggio per il ragazzo ex Empoli. Sturaro, altro italiano, entrato in campo a Genova sostituendo a centrocampo Khedira, alla Juve è cresciuto fin qui molto meno di quanto non fosse stato previsto. E così la confusione aumenta.
Certo, gli infortuni hanno inciso più di ogni altra considerazione. E non a caso l’altro azzurro Marchisio è stato lasciato in panchina, dopo il recente rientro successivo alla lunga pausa. Bonucci resterà fuori per un po’ (come il brasiliano Dani Alves), iscrivendo il suo nome a fianco di quello di Barzagli. Così la Juve farà a meno dei suoi italianissimi totem della difesa. A partire dalla prossima strategica sfida con l’Atalanta, a sua volta mix di giovani italiani e stranieri importanti.
In ogni caso, la momentanea crisi d’identità nazionale della Juve rimanda principalmente alla confusione tecnica in cui Allegri si è venuto a trovare sulla scia degli infortuni e del bel gioco mai trovato. Meglio rimettere le cose a posto (in attesa di Higuain). Con l’italiano Marchisio (regista o mezzala?) da rispedire in campo davanti al collega azzurro Buffon. Aspettando magari l’affermazione del talento Kean. Sì, anche lui italiano.