C'è crisi, il Milan scarica Aquilani
In tempo di crisi, si cerca di evitare gli sprechi, ogni investimento è ridotto al minimo e tutto quello non è ritenuto necessario viene messo da parte. Un discorso simile si può fare per Milan e per Alberto Aquilani, il cui futuro sembra ancora una volta lontano dall'Italia. Per Galliani e Allegri il centrocampista romano non rappresenta una prima scelta, motivo per cui a fine stagione potrebbe non essere riscattato dal Liverpool. Un'estate fa Aquilani ha vissuto la stessa scena con la Juve che dopo la fiducia iniziale ha scelto di non cedere alle richieste dei Reds, rispendendolo ad Anfield. In Inghilterra è stato solo di passaggio, a luglio il Liverpool ha trovato l'accordo con il Milan per una cessione in prestito con diritto di riscatto "obbligatorio" fissato a 8 milioni al raggiungimento di 25 partite.
Per raggiungere il traguardo mancano due presenze da titolare o quattro da subentrante (ogni gara che gioca entrando dalla panchina vale la metà, la coppa Italia non va conteggiata), ma il Milan, nonostante il pieno recupero di Aquilani dal problema alla caviglia, non sembra intenzionato a dargli fiducia perchè non vuole spendere otto milioni. A luglio Galliani riparlerà con il Liverpool per avere un altro sconto. Se non arriverà, Aquilani rimarrà in Inghilterra.
Che il riscatto al momento non sia sicuro, lo ha confermato il suo agente Zavaglia a gazzettagiallorossa.it: "Se il Milan vuole riscattarlo non lo so, bisogna ancora aspettare. Lui ha recuperato da un infortunio ed è tornato a disposizione dell’allenatore, gli mancano solo due partite al riscatto automatico. La Roma? E’ un giocatore troppo costoso per le casse e le politiche giallorosse".