Il giovane ManCity di Vieira fa sognare con Ntcham, Ambrose e Byrne
5 vittorie su 5 partite giocate, 18 reti realizzate (miglior attacco del torneo in compagnia del Chelsea) e 4 al passivo: con questi numeri il Manchester City ha letteralmente dominato il gruppo E di Uefa Youth League, quello che ha promosso anche la Roma agli ottavi di finale. Una formazione, quella guidata dall'ex centrocampista di Milan, Inter e Juventus Patrick Vieira che ha annichilito tutti gli avversari sul suo cammino, dimostrando una facilità di gioco e una serie di individualità che la candidano di diritto come una delle favorite per la Final Four di aprile a Nyon. Un segnale di come la proprietà qatariota del club abbia intenzione di guardare in prospettiva (come dimostra anche la volontà di costruire un nuovo centro sportivo all'avanguardia all'esterno dell'Etihad Stadium), puntando sull'Academy alla stessa maniera che per una prima squadra ricca di stelle di prima grandezza.
ANIMA SPAGNOLA - Dopo la grande delusione della passata stagione, quando gli inglesi furono eliminati dal Benfica finalista dopo aver dominato in lungo in largo l'avversario, la squadra inglese è ripartita quest'anno con un gruppo molto solido e di enorme talento. Il modulo scelto da Vieira è un 4-3-3 estremamente equilibrato e compatto nonostante un'anima spiccatamente offensiva: davanti al portiere scozzese Gunn, la linea a 4 è imperniata su due talenti spagnoli strappati a suon di milioni alla concorrenza di Barcellona e Real Madrid, i classe '97 Josè Tasende e Pablo Maffeo. Il primo è il classico terzino di spinta tutto estro e corsa prodotto dalla cantera del Celta Vigo, mentre il secondo è cresciuto nel settore giovanile dell'Espanyol, con cui ha debuttato a soli 15 anni nel torneo di Segunda Division B; completano il reparto l'inglese di origini nigeriane Adarabioyo (forte fisicamente ma molto abile anche in fase di impostazione) e il belga Bossaerts, pescato nel serbatoio dell'Anderlecht.
NTCHAM E AMBROSE, CHE TALENTI - Dal centrocampo in avanti, la formazione di Manchester dà il meglio di sè, guidata dal senso tattico e dallo strapotere atletico di capitan Bryan e del francese Olivier Ntcham, giocatore soffiato alla concorrenza dell'Inter e proveniente dal fantastico settore giovanile del Le Havre, lo stesso club che ha lanciato un certo Paul Pogba. Per questioni atletiche e tecniche viene accostato da molti proprio al suo allenatore Patrick Vieira, ma rispetto all'ex stella dell'Arsenal difetta ancora di coraggio e tempi di inserimento quando si tratta di partecipare alla finalizzazione dell'azione. Qualità da vendere negli spazi stretti, grande tiratore da fuori e una capacità di corsa che hanno scomodato paragoni importanti con un certo Paul Scholes: l'irlandese Jack Byrne ha già segnato 4 reti nel torneo e si candida ad essere uno dei prossimi giocatori a fare il salto in prima squadra. Quello che è capitato all'attaccante spagnolo Josè Angel Pozo, che ha già debuttato con gol con Pellegrini in Capital One Cup mostrando lampi di quella classe che già nella cantera del Real Madrid gli erano valsi l'appellativo di "mini Messi". Da segnalare in attacco anche l'ala sinistra Barker, votato lo scorso anno come il miglior giocatore dell'Academy, e l'altro francese Thierry Ambrose, un'ala destra vecchio stampo acquistata dall'Auxerre, uno di quei giocatori che per facilità di saltare l'avversario e per varietà di colpi vale da solo il prezzo del biglietto.
ANIMA SPAGNOLA - Dopo la grande delusione della passata stagione, quando gli inglesi furono eliminati dal Benfica finalista dopo aver dominato in lungo in largo l'avversario, la squadra inglese è ripartita quest'anno con un gruppo molto solido e di enorme talento. Il modulo scelto da Vieira è un 4-3-3 estremamente equilibrato e compatto nonostante un'anima spiccatamente offensiva: davanti al portiere scozzese Gunn, la linea a 4 è imperniata su due talenti spagnoli strappati a suon di milioni alla concorrenza di Barcellona e Real Madrid, i classe '97 Josè Tasende e Pablo Maffeo. Il primo è il classico terzino di spinta tutto estro e corsa prodotto dalla cantera del Celta Vigo, mentre il secondo è cresciuto nel settore giovanile dell'Espanyol, con cui ha debuttato a soli 15 anni nel torneo di Segunda Division B; completano il reparto l'inglese di origini nigeriane Adarabioyo (forte fisicamente ma molto abile anche in fase di impostazione) e il belga Bossaerts, pescato nel serbatoio dell'Anderlecht.
NTCHAM E AMBROSE, CHE TALENTI - Dal centrocampo in avanti, la formazione di Manchester dà il meglio di sè, guidata dal senso tattico e dallo strapotere atletico di capitan Bryan e del francese Olivier Ntcham, giocatore soffiato alla concorrenza dell'Inter e proveniente dal fantastico settore giovanile del Le Havre, lo stesso club che ha lanciato un certo Paul Pogba. Per questioni atletiche e tecniche viene accostato da molti proprio al suo allenatore Patrick Vieira, ma rispetto all'ex stella dell'Arsenal difetta ancora di coraggio e tempi di inserimento quando si tratta di partecipare alla finalizzazione dell'azione. Qualità da vendere negli spazi stretti, grande tiratore da fuori e una capacità di corsa che hanno scomodato paragoni importanti con un certo Paul Scholes: l'irlandese Jack Byrne ha già segnato 4 reti nel torneo e si candida ad essere uno dei prossimi giocatori a fare il salto in prima squadra. Quello che è capitato all'attaccante spagnolo Josè Angel Pozo, che ha già debuttato con gol con Pellegrini in Capital One Cup mostrando lampi di quella classe che già nella cantera del Real Madrid gli erano valsi l'appellativo di "mini Messi". Da segnalare in attacco anche l'ala sinistra Barker, votato lo scorso anno come il miglior giocatore dell'Academy, e l'altro francese Thierry Ambrose, un'ala destra vecchio stampo acquistata dall'Auxerre, uno di quei giocatori che per facilità di saltare l'avversario e per varietà di colpi vale da solo il prezzo del biglietto.