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Burdisso: 'De Rossi? Non ha detto subito sì al Boca. Messi in Argentina? Difficile. Fra Pirlo e Sarri la Juve...'
DS IN ITALIA - “In Europa per fare il direttore sportivo devi avere il patentino, per me è stato bello seguire il corso a Coverciano, ci sono tante cose che da giocatore non sai e che adesso ho imparato. Penso che mi possano dare qualcosa in più oltre al mio bagaglio tecnico”.
DE ROSSI - “A me al Boca serviva una figura come lui, un giocatore come lui o Tevez che riuscisse a giocare un tot di partite l’anno e che potesse dare il suo contributo. Ho visto che non rinnovava con la Roma e gli ho fatto la proposta. Con lui c’è stata una telefonata molto bella, non ha detto subito di sì, gli ho fatto un po’ di pressing perché sapevo che aveva anche altre offerte anche in Europa. Per me è stata una grande opportunità, il suo arrivo a Buenos Aires ci ha fatti sentire importanti. Totti? Non ci ho provato, aveva già smesso… Per noi è difficile competere con Europa e Cina, abbiamo meno soldi, ma abbiamo qualità che possono attirare i grandi campioni”.
IL MERCATO - “Noi in Argentina siamo un Paese esportatore di talenti, quindi siamo nella posizione di offrire calciatori e di aspettare. L’Italia ha un atteggiamento molto più aggressivo. Il ruolo del direttore sportivo è nato proprio qui in Italia 40 anni fa con i grandi presidenti, adesso sicuramente le operazioni di mercato sono molto diverse”.
LA JUVE - “Avere un personaggio come Pirlo nello spogliatoio sicuramente aiuta a fare bene il lavoro di direttore sportivo. Sarri? Ognuno ha una sua metodologia di lavoro, poi c’è da rispettare la filosofia della squadra dove vai. Non posso parlare nel dettaglio della Juve perché non ci sono mai stato”.
MESSI - “Riportarlo in Argentina e immaginarlo in una squadra che non sia il Barcellona è difficile, sicuramente mi auguro. Noi seriamo che possano venire fuori dei nuovi Messi o Dybala”.