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    Buon compleanno Atalanta: la Dea spegne 109 candeline!

    Buon compleanno Atalanta: la Dea spegne 109 candeline!

    • Marina Belotti
    Dal 17 ottobre 1907 i cieli ospitano una Dea in più e per la prima volta si colorano di nerazzurro (ebbene sì, l’Inter nacque solo cinque mesi dopo!): viene fondata l’Atalanta, la squadra di Bergamo, in origine chiamata ‘Società Ginnastica Atalanta’. Il nome deriva dall’eroina della mitologia greca, abbandonata dal padre sul monte Perio e allattata da un'orsa inviata in suo aiuto da Diana, dea della caccia. Atalanta cresce e diviene un’impareggiabile cacciatrice dotata di straordinarie abilità, tra cui la velocità nella corsa. Nel suo passato e fino a oggi la squadra ha effettivamente avuto le sue ali che hanno volato qua e là per il rettangolo di gioco: da Stromberg a D’Alessandro, passando per Caniggia (soprannominato non a caso ‘Il figlio del vento’) e Doni.

    Atalanta, nella sua vita da eroina, diventa amica di personaggi mitici come Teseo, Giasone ed Ercole e anche oggi la squadra è gemellata, fra le altre, con la squadra di Bundesliga dell’Eintracht Francoforte. Atalanta, nella sua vita terrena, inizialmente non si vuole sposare e, sicura della sua imbattibilità, decide che si sarebbe unita in matrimonio solo con chi l’avrebbe battuta nella corsa: ma i suoi piedi sfiorano appena l’erba, lei vola quando gli altri corrono e i suoi capelli, ritratti ancora oggi nel celebre logo della società, ondeggiano al vento; così batte tanti degli atleti greci più grandi del tempo. Anche l’Atalanta di oggi può spiazzare tutti vincendo contro squadre big come Inter (celebre il 3-4 del Meazza del 7 aprile 2013) e Napoli.

    Quando poi a sfidare l’eroina arriva Melanione, l’uomo di cui è innamorata, non lascia che vinca, non gareggia per perdere, vuole una gara leale. L’Atalanta ha ancora questa voglia di sognare: non si ferma a una salvezza, anche se sa che le basterebbe e che la otterrebbe facilmente, lei punta sempre un gradino più in alto, all’impensabile Europa. A volte poi si sveglia ed è incubo Serie C (1980-81), altre volte, come la semifinale di Coppa delle Coppe contro il Malines del 20 aprile 1988, è un sogno.
    Eppure basta che il meno valido di lei nella corsa Melanione lasci cadere a terra delle mele d’oro durante la gara, perché Atalanta si distragga e perda punti preziosi e l’intera sfida. Quante volte anche oggi l’Atalanta, dopo aver realizzato un gol, si distende, si distrae e incassa il pareggio o addirittura la sconfitta nel giro di pochi minuti? Se una squadra piccola e con tante sconfitte alle spalle affronta l’Atalanta, la Dea potrebbe tranquillamente farla risorgere: a volte infatti vince con grandi imprese, a volte perde con errori banali e contro avversari molto meno forti.
    Quel giorno però in cui Atalanta perse la gara di corsa, vinse comunque l’amore di Melanione, con cui si sposò. Anche oggi, se l’Atalanta dimostra di dare il massimo in campo, i tifosi sono pronti ad applaudirla al termine della partita: ciò che si premia è l’attaccamento alla maglia e l’impegno; ‘Noter am’ mòla mia’ (‘noi non molliamo mai’), gridano in dialetto gli ultras bergamaschi.
    Oggi l’Atalanta festeggia 109 anni: dopo le ultime buone prestazioni contro Napoli e Fiorentina ora aspetta di fare la festa all’Inter, tentando l’impresa di battere la squadra di de Boer domenica in casa. Sulle gradinate i suoi supporters a fare il tifo, in cielo una Dea con i capelli al vento a correre con lei.

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