Bundesliga: Reus vola in cima alla classifica, al Bayern non serve Montolivo
Un fenomeno chiamato Marco Reus. E' lui il re della Bundesliga di queste prime tre giornate agostane. Il folletto di Dortmund ha trascinato il Borussia Moenchengladbach in vetta alla classifica, in coabitazione con l'Hannover. Fantastica in particolare la sua ultima prova, venerdì sera con il Wolfsburg: due gol, un rigore procurato, giocate di alta classe. A 22 anni Reus sembra già pronto per il salto di qualità e approdare anche in nazionale. L'ennesima stellina a disposizione di Loew.
Se il Borussia Moenchengladbach è una grande sorpresa (l'anno scorso evitò la retrocessione allo spareggio), l'Hannover è ormai una conferma. Dopo aver sfiorato la qualificazione in Champions lo scorso anno, la squadra di Slomka ha iniziato con il piede giusto anche in questo torneo. Sette punti in tre uscite stagionali, più il prestigioso successo in Europa League sul Siviglia. A rovinare solo un po' la festa ci ha pensato il carneade Lasogga dell'Hertha Berlino, autore ieri del gol del pareggio all'AWD Arena che ha impedito ai padroni di casa di fare filotto e portarsi al comando a punteggio pieno in Bundesliga.
E le big? Il Bayern Monaco sta cominciando a macinare gioco e risultato. Imperioso il 5-0 rifilato sabato all'Amburgo da Robben e compagni, che rimangono i favoriti del torneo. Nerlinger ha escluso altri arrivi dal mercato: Montolivo non interessa e data l'abbondanza a centrocampo di cui godono in Baviera si capisce anche il motivo.
Risale la china anche il Borussia Dortmund, che dimentica la sconfitta con l'Hoffenheim e regola il Norimberga sul terreno di casa. Occhio anche allo Schalke del capocannoniere Huntelaar, ormai specializzato in rimonte pirotecniche. Incredibile quella di ieri a Magonza, da 0-2 a 4-2 in meno di 35 minuti. Un po' in sordina mettono punti in cascina anche Werder Brema e Bayer Leverkusen, il cui mercato al risparmio aveva aperto interrogativi enormi nelle settimane scorse. A proposito di mercato, si attendono gli ultimi colpi. Non saranno stellari, ma qualche piccolo aggiustamento è d'obbligo. Soprattutto ad Amburgo, dove una risorsa come Elia finisce in panchina e i titolari collezionano scoppole in giro per la Germania.