Bugo a CM: 'Io il Bonucci della Nazionale Cantanti. Per la Juve ho cambiato la scaletta di Sanremo'
Che idea ti sei fatto di questa stagione travagliata?
"Viviamo in un momento di transizione che andrebbe vissuto con una lucidità che però non vedo in giro; io farei un'altra stagione di costruzione senza colpi di testa, e per questo secondo me deve rimanere Allegri. Come è giusto che Di Maria e Paredes vadano via: fin dal loro arrivo hanno dato la sensazione che non avessero voglia di stare lì".
Come fai a conciliare la passione per la Juve con il lavoro?
"Partiamo dal presupposto che io sono l'unico artista di Sanremo che si è fatto cambiare la serata per vedere una partita".
Raccontaci l'episodio.
"Era il Festival del 2021, mi avevano inserito nella serata di martedì mentre giocava la Juve. Io sono stato subito chiaro: 'Non canto', dissi. Così mi spostarono al mercoledì perché dovevo vedere la partita".
Juventus-Spezia, finita 3-0.
"Per me vedere le partite significa staccare la testa dal lavoro e dalla musica. L'anno scorso mentre registravo il disco mi è capitato più volte di interrompermi e perché giocava la Juventus. Dai, se ci si ferma per un'ora e mezza non succede niente...".
Hai mai pensato di fare una canzone sulla Juve?
"Se vogliono propormi di cantare il nuovo inno sono a disposizione, anche correndo il rischio di prendermi qualche critica dagli juventini ai quali magari sono antipatico. Se dovessero dirmi di scrivere l'inno della Juve penso che ci metterei almeno due mesi, vorrei arrivare a tutto il popolo bianconero".
Oltre a essere un cantante di successo sei anche un giocatore-chiave della Nazionale Cantanti.
"E anche uno dei consiglieri oltre a Enrico Ruggeri (capitano), Boosta, Morandi, Mogol e Vallesi. Qualche giorno fa abbiamo giocato a Mantova, il 21 giugno è in programma una partita a Senigaglia per raccogliere fondi per gli alluvionati".
In che rulo giochi?
"Non sono molto tecnico... Di solito faccio il terzino sinistro, ma posso fare anche il centrale e ogni tanto ho giocato in mezzo al campo alla Locatelli".
C'è un giocatore al quale ti ispiri?
"Mi piace molto Bonucci, sia in campo sia per la leadership che ha nello spogliatoio. A me piace 'vivere' il gruppo, tenerlo unico; ma è una caratteristica che ho di mio, anche sul lavoro. Se ci sono screzi cerco sempre di placare gli animi".
Chi è il giocatore più fumantino?
"E' capitato spesso che Briga se la prendesse con qualche compagno in campo, è successo anche con me. E questo non va bene, perché la Nazionale Cantanti deve trasmettere dei valori; tra l'altro io non sono suo fratello, non poteva rivolgersi a me con quei toni. Faceva il bulletto di periferia, ma non era adatto per stare in quel gruppo. E infatti ora non c'è più".
Ci sono altri cantanti che sono stati esclusi?
"Mi viene in mente Ramazzotti, anche lui faceva casino. E' un altro fumantino, e infatti se ci fate caso non gioca più da anni".
Il tuo ultimo singolo di chiama ‘Un Bambino’: quando eri piccolo di chi era il poster in camera?
"Ho ricordi vaghi, ma mi pare avessi un ritaglio di giornale con Paolo Rossi dopo la vittoria del Mondiale '82. A quell'età riferimenti alla musica non c'erano, mi sono iniziato ad appassionare intorno ai 19/20 anni".
Come nasce l'idea di questo nuovo singolo?
"Nei primi mesi del 2022 mi sono dedicato al disco nel quale c'era anche questa canzone; ho pensato fosse il brano giusto per tornare, l'idea che voglio trasmettere è quella di liberarsi dalle paure e tornare bambini".
Nella copertina del singolo c'è un gruppo di ragazzi.
"Ho scelto di dare spazio ai fan. Non dobbiamo scordarci che siamo usciti da un periodo difficile durante il quale a me personalmente è mancato l'affetto della gente".
@francGuerrieri