Buffon:| Se saltelli, resti alla Juve
Distorsione al ginocchio: si ferma anche il neo-acquisto Toni.
Buffon, notte speciale: "Altrove avrei vinto di più, ma non con questi tifosi".
Il portiere: "Posto da titolare? Accetterò le scelte di Del Neri".
«Di', ma gioca Buffon?». Il tifoso, per la verità piuttosto allergico alla lettura dei quotidiani ma pure sordo ai notiziari radiotelevisi, ha dimostrato un certo stupore quando gli è finito fra le mani il foglio con le formazioni. Come non capirlo, era da una vita che non si parlava più di Buffon. E ieri sera è tornato, 32 anni, 345° presenza in bianconero e, finché la salute ha retto, numero 1 della Juve, della Nazionale, del mondo. Poi c'è stato un black-out di 7 mesi, un periodo in cui ha convissuto con la paura, il dolore alla schiena, la fatica di 5 ore al giorno alle prese con le macchine della palestra.
In questo lunghissimo spazio di tempo ha dovuto perfino difendersi, trovando improvvisati e imprudenti 'nemici' domestici. Quando Del Neri ne ha messo in dubbio il carisma, l'indispensabilità, anche Gigi deve aver capito che alla Juve nulla era più come prima. Ma ha abbozzato, non ha replicato: "E' stato meglio così. Avrei soltanto alzato un altro polverone e avrei fatto del male a tutti, così sono stato zitto".
Finalmente il giorno del rientro. Abbordaggio soft prima del campionato, meglio un passaggio in Coppa Italia. Come quelle compagnie di teatro che, prima di debuttare al Manzoni di Milano, testano lo spettacolo al Comunale di Terni. L'accoglienza non poteva che essere degna del personaggio. Peccato che all'Olimpico fossero davvero pochi a celebrare l'Evento. Gigi per loro, i tifosi, è sempre quello che non lasciava spazio neppure per far passare uno spillo. Applausi, cori. Ma anche una richiesta precisa, in coro: "Se saltelli, resti alla Juventus". Occhi sulla porta. Che farà? Gigi non ha esitato un secondo e ha saltato come un grillo. "Certo che ho saltellato. La Juve è casa mia. In questi anni tanti mi hanno dato del pazzo perché sono rimasto anche in B. Fossi andato via avrei vinto di più, ma avrei anche perso tifosi come questi. Voglio ripagare tanto amore". Del Neri permettendo. Domenica contro il Bari il primo bivio, la prima patata, parata, bollente. Lui o Storari? Buffon non mette avanti i suoi trofei: "Deciderà il tecnico. Posso fare il primo come il quarto portiere. Accetto tutto".
Passa Del Neri: "Gigi, quarto mi sembra troppo". Si scherza, domenica mattina qualcuno non riderà più. Ancora Buffon: "Accetterò tutto, a me premeva dimostrare di stare bene e ci sono riuscito. Ho passato sette mesi difficili, non si sapeva neppure quando e come sarei tornato. Contro il Catania ho fatto una parata soltanto. Bella? Se sbaglio interventi così posso anche smettere di giocare. Ho fatto quello che deve fare uno come me. Ora l'obiettivo è conquistare qualcosa, anche se ci vorrà tempo per una base solida e vincente. Poi punto all'Europeo e al Mondiale".
Intanto la Juve mediterà sul suo futuro. Perché Buffon vale, ma costa. Tanto, 5,5 milioni netti a stagione fino al 2013. Troppo per le nuove politiche societarie. Gli toccherà abbassare le pretese, questa è l'aria che tira. Anche se tornerà a essere il migliore e a indossare ancora la maglietta a mezze maniche come quando debuttò in Nazionale a Mosca a -10 gradi e nevicava forte. Ieri sera calzamaglia, maglia e sottomaglia. Un vecchietto che teme i dolori? Può darsi che non sia una scelta di look, ma proprio una prudenza in più. Un'uscita di piede nel primo tempo a dimostrare reattività e tempismo intatti. Un volo sulla destra nella ripresa per saggiare l'agilità. Dettagli per lui. Poco per dire in maniera netta ci sono di nuovo. Alla fine, guanti alla curva sud, maglia e pantaloncini alla nord. Il resto verrà.