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    Buffon: 'Le responsabilità da dividere tra tutti. Pirlo ancora utile. Alena fantastica'

    Buffon: 'Le responsabilità da dividere tra tutti. Pirlo ancora utile. Alena fantastica'

    Gianluigi Buffon ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera: "Prima del Mondiale pensavo che non fossimo i migliori, ma comunque abbastanza maturi e affidabili da arrivare al traguardo della qualificazione agli ottavi. Almeno. Ci sono stati fattori, come il caldo valgono per tutti, ma forse molti di noi erano anche logori da un punto di vista fisico. La vittoria iniziale ci ha illuso. Prima di questo Mondiale l’Italia si era fatta apprezzare per il bel gioco, qui sembravamo una squadra senza idee. Il mister è una persona perbene e un ottimo tecnico e mi è dispiaciuto che si sia dimesso. Ha riavvicinato la gente alla nazionale con pazienza, sentimento e volontà. In questo ha vinto. L’idea di proporre un nuovo modo di giocare con gli uomini che avevi a disposizione, era giusta. In tre competizioni.  In queste competizioni è lo spessore umano che fa la differenza. Se il nuovo allenatore lo facesse sentire importante Pirlo sarebbe ancora fondamentale. Uno con la sua bravura non merita di finire con un Mondiale fallimentare.  Ho trovato di nuovo la strada in salita. Pensavo che l’infortunio fosse di una gravità inaudita. Ringrazio lo staff medico. A livello psicologico poteva diventare un ostacolo. Credevo di ritrovarmi nella stessa situazione del Sudafrica. Aspetti un Mondiale quattro anni dopo aver trascorso il precedente a letto. Hai dimostrato che ti sei ripreso alla grande e il giorno prima dell’esordio ti fai di nuovo male. Il successo personale non mi interessa se non è supportato dal successo di squadra, siamo arrivati due volte sul podio". 

    LE COLPE - : "Le colpe, in una grande débâcle come questa, vanno divise tra tutti. C’è una compartecipazione. Mario è un ragazzo che ha tantissime pressioni, ma se avessi qualcosa da dirgli lo farei in modo diretto. Adesso si fa solo polverone. Quando avevo 24 anni mi dava fastidio quando qualcuno voleva fare il fratello maggiore o il papà con me. Ho papà, mamma e due sorelle. I consigli glieli devono dare i suoi familiari. Cassano, bene con i suoi pregi e i suoi difetti. Sono disarmato di fronte a questo voler seminare zizzania. Antonio è stato esilarante con i suoi eccessi. Ma niente che non fosse nella norma. Non ho mai avuto paura a esprimermi. Spesso le cose mi escono come starnuti. Ho espresso un concetto di cui sono convinto ancora adesso. Ma in vent’anni di carriera non ho mai attaccato un compagno. Figuriamoci se avrei potuto farlo in un momento come quello. E Balotelli, a 24 anni, non è certo un giovane. Leggo e sento spesso commenti ironici sull’età dei Pirlo, dei De Rossi, dei Buffon, dei Barzagli. Le chiacchiere passano e i fatti restano in campo: a rompersi le ossa per la causa, sono sempre gli stessi. Chi ci chiede di pensarci bene se continuare, dovrebbe vedere chi sono ancora i punti fermi. È dietro che sta ve- nendo meno qualcosa. Senza riferimenti personali. Sento dire dal 2010 che l’Italia è vecchia. Se un giovane ha il talento per diventare un campione, non lo mandi in nazionale dopo tre, quattro partite ma gli fai arare l’erba in serie A. Io ho giocato in nazionale due anni dopo l’esordio e mi sono reso conto che si trattava di un onore e di un impegno non semplici da sostenere. Adesso un ragazzo dopo tre buone partite è in nazionale e dà per scontato tutto". 

    LA FAMIGLIA -  "Mi ha fatto piacere. L’unico obbligo che abbiamo è quello di non far soffrire i nostri figli e grazie anche a una donna eccezionale come Alena ci stiamo riuscendo. Ogni tanto è anche bello che i bimbi prendano delusioni e soffrano per un risultato sportivo negativo. Ti fa capire che è bello vincere e se ne hai l’opportunità la devi afferrare e non lasciarla con rimpianto. Il rimpianto è una delle cose più brutte della vita, accompagna gli uomini che non vogliono essere protagonisti della loro esistenza. Il contrario di ciò che sono. Il gossip lo metto in conto e lo capisco. Però io sono diventato famoso per le cose che ho fatto in campo e sono pronto a commentarle in lungo e in largo. Quello che succede nella mia vita privata in realtà non interessa a nessuno. Io mi sono sentito sempre Buffon il portiere e non voglio mischiare le cose". 

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