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    Buffon bene, ma è ora di far posto a Donnarumma: assistman Higuain

    Buffon bene, ma è ora di far posto a Donnarumma: assistman Higuain

    • Giancarlo Padovan
    Non un disastro, ma la testa è ancora bassa. Perdere con l'Argentina si può, perdere in questo modo anche, però essere fuori dal Mondiale pesa ancora troppo. Non è uno choc, né deve diventare un'attenuante. Ma è chiaro che dobbiamo recuperare posizioni, provare nuovi giocatori, forse aspettare un nuovo ct. 

    Siccome a Gigi Di Biagio hanno fatto sapere che si gioca le poche chances di restare sulla panchina dell'Italia in due partitone, cioè contro l'Argentina e l'Inghilterra, lui la la prima ha deciso di affrontarla con un solo esordiente (Federico Chiesa) e con un rientro a sorpresa (De Sciglio a sinistra al posto del previsto Spinazzola). Per il resto tutta gente già vista e non necessariamente mesta. 

    Resto convinto che la nostra eliminazione dal Mondiale russo sia da ascrivere quasi totalmente alla dabbenaggine di Gian Piero Ventura, un allenatore per nulla esperto, presuntuoso e contraddittorio. Un giorno sapremo come sono stati vissuti i tre giorni prima della gara di ritorno con la Svezia. Spifferi ce ne sono stati abbastanza, ma nessuno che - anche in incognito - abbia detto cosa faceva il ct e cosa pensavano i calciatori a ridosso di uno spareggio decisivo. Non voglio dire che qualsiasi allenatore sia meglio di Ventura, ma certo che per superare la Svezia non fosse necessario avere una squadra più forte di quella che avevamo e abbiamo.  

    Prendiamo Gigi Buffon. Per me avrebbe dovuto lasciare l'azzurro a Donnarumma già adesso. Ma se Di Biagio gli ha chiesto di esserci, un capitano vero e serio deve rispondere presente. A prescindere dalle grevità di Mino Raiola e di qualche altro. Infatti, contro l'Argentina, in una partita molto bloccata e, però, quasi sempre condotta dai sudamericani, il veterano si è prodotto in tre parate decisive. L'ultima, a un soffio dall'intervallo, su Higuain, liberato da un grande assist di Di Maria. Buffon era stato sicuro anche su un colpo di testa di Otamendi (16') e su un errore in disimpegno di Bonucci (37'), disinnescando un pallone a pochi passi dall'area del portiere. 

    Se l'Argentina, nel primo tempo, ha tirato sei volte verso la porta, l'Italia in fase offensiva non si è mai vista. I tre davanti (Chiesa, Immobile e Insigne) non sono mai stati serviti in maniera utile. Colpa del centrocampo? Anche. Sia perché il pressing dell'Argentina è stato continuo. Sia perché l'accoppiata Jorginho-Verratti, nel primo tempo, non ha funzionato. Sono entrambi due registi, adattarne uno a mezz'ala è una forzatura. 

    Tuttavia su un errore della difesa argentina in disimpegno, Immobile ha conquistato palla al limite e servito Insigne all'altezza del dischetto. Sembrava gol fatto, soprattutto per le qualità tecniche del napoletano, invece il tiro è finito alto di un soffio a Caballero battuto. 
    Poteva essere un episodio, invece è stato l'inizio di una serie. Prima uno scatto di Chiesa, a destra, e il successivo cross hanno messo di nuovo Insigne nelle condizioni di battere a rete da un passo. Poi un assist straordinario di Verratti per Immobile (chiude Caballero). Infine un tiro da giro di Insigne, sempre su assist di Verratti. 

    Altra Italia rispetto al primo tempo con Verratti al centro del gioco a detrimento di Jorginho. Forse sarà un caso, ma proprio un errore di Jorginho, al 75', ha concesso palla all'Argentina al limite dell'area, dove Banega (ex interista subentrato a partita in corso) ha punito Buffon con un tiro in controtempo. 

    Peccato perché l'Italia non avrebbe meritato lo svantaggio. E meno che mai il secondo gol (Lanzini all'85') proprio dopo che Buffon aveva respinto un diagonale di Perotti. In entrambi i casi l'assist era stato di Higuain, ormai a suo agio anche come rifinitore e non solo bomber. 

     

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