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Buffon: 'Le avversarie sono senza alibi'
BONUCCI-RIZZOLI - Idee chiare sul 'caso' Bonucci-Rizzoli: "Sentivo e leggevo di una testata a Rizzoli: boh, io c’ero e non l’avevo vista. Leonardo, in modalità aggressiva, si è avvicinato alla testa dell’arbitro, ma senza toccarlo: differenza sostanziale. È giusto che un arbitro spieghi. Non trovo invece intellettualmente corretto che nessuno abbia colto la differenza".
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SCUDETTO - "Il penta-Scudetto sarebbe una gratificazione inimmaginabile, perché devi essere un carro armato, di testa. E quest’anno avevamo tutte le ragioni per non vincere, tra i cambiamenti e una partenza a handicap da primato. Stiamo facendo qualcosa di epocale".
DYBALA E MORATA - "Paulo non mi ha stupito, fin dai primi giorni ho visto in lui la curiosità, il silenzio, la scaltrezza, la rapidità di sguardo con cui cercava di accalappiare nozioni del mondo Juve per farle sue e bruciare le tappe. E così è stato. Morata? Leggo che la Juventus dovrà essere spettatrice. Ha tutto per fare la differenza, quando non presenta anomalie psicologiche", ironizza Buffon.
CHAMPIONS - "Che cosa resta della Champions? La delusione, ma nessun rimpianto. E siccome da quelli più bravi c’è sempre da imparare, ricordo Guardiola sugli arbitri: "Una squadra come la Juve non deve guardarli". Delle volte sono a favore, altre contro, ma restano le occasioni che abbiamo avuto per chiuderla e non l’abbiamo fatto. Le tue fortune, spesso, dipendono solo da te".