Bufera Juve-Napoli: De Laurentiis non voleva giocare, ma così si distrugge il campionato. Verso il 3-0
E’ curioso che una Asl locale conti più del governo e dei suoi scienziati. E’ incomprensibile che in un Paese ci sia un medico che dà un’indicazione e un altro che la fornisce opposta per affrontare la medesima problematica: al Milan, al Torino e al Genoa nessuno ha detto di non muoversi perché avevano due contagiati, anzi sono partiti e hanno regolamento giocato; al Napoli sì. Cosa capiterà adesso se si presenterà una situazione identica a Crotone e a Firenze, a Benevento e a Verona? Cosa decideranno i responsabili di quelle Asl? Chissà.
De Laurentiis non voleva che il Napoli giocasse a Torino contro la Juve, non a caso ha contattato Agnelli per fargli notare i pericoli che avrebbero corso le due squadre affrontandosi in questo momento. Già: ma perché Napoli e Juve avrebbero rischiato e le altre che si sono trovate nelle medesime condizioni no? Diciamolo francamente, senza ipocrisie: nessuno pensa che il Napoli, anzi il suo presidente, abbia semplicemente accettato la decisione delle Asl campane; di sicuro sono scelte che hanno trovato il favore dei vertici della società.
Ma quale campionato ci aspetta d’ora in avanti se una qualsiasi delle Asl di competenza per ciascuna squadra di serie A può decidere se si gioca o meno? Dov’è la parità di trattamento? Per questo abbiamo apprezzato la presa di posizione della Lega, che ha confermato lo svolgimento di Juve-Napoli. E' l’unico modo per salvare il nostro calcio e quel poco di credibilità che gli rimane. E’ quasi certo che si arriverà al 3-0 a tavolino per i bianconeri, poi vedremo quali saranno gli effetti del ricorso che certamente proporrà il Napoli. Ma se il campionato ha una possibilità di andare avanti, non può essere fermato da una Asl che contraddice le consorelle sparse per l’Italia e addirittura il governo.
@steagresti