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Bufera in Francia: per il 'caso Gignac' in stato di fermo il presidente del Marsiglia. In Ligue 2 sospetti su match truccati
IL MARSIGLIA E GIGNAC - Secondo quanto riferisce Gazzetta.it, Labrune è stato prelevato dalle forze dell’ordine stamane per chiarire l’acquisto di Gignac, trattato con il procuratore Jean-Christophe Cano. All’epoca dell'acquisto di Gignac da parte del Marsiglia, Labrune ricopriva il ruolo di presidente del Consiglio di sorveglianza del club (mentre il presidente era Jean-Claude Dassier, anch'esso interrogato a Nanterre). Coinvolto anche l’ex presidente Pape Diouf (2004-2009), oltre che l’attuale direttore generale del Marsiglia, Philippe Perez. Il trasferimento di Gignac aveva già provocato nel gennaio 2013 perquisizioni nella sede del Marsiglia.
MATCH TRUCCATI IN LIGUE 2? - Secondo il settimanale francese Le Point, il Nimes avrebbe manomesso l'esito di diverse partite la scorsa stagione per rimanere in Ligue 2. Nella mattinata di martedì sono state effettuati diversi interrogatori a Nimes, Angers, Caen e Dijon. Secondo Le Parisien, Jean Marc Conrad, presidente del Nimes, e Jean Francois Fortin, presidente del Caen, sarebbero stati interrogati in queste ore dal reparto speciale della polizia francese riservato a giochi e scommesse. Sotto la lente degli inquirenti sono finite tre partite: Dijon-Nimes, Angers-Nimes e soprattutto Caen-Nimes, che alla penultima giornata si concluse con il risultato di 1-1. Con quel punto il Caen ufficializzò la promozione in Ligue 1, mentre il Nimes si salvò dalla retrocessione. Nella giornata di martedì la polizia francese proseguirà nell'inchiesta per corruzione attiva e passiva.