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Romamania: con Mou sbadigli e vittorie. Mancini, Smalling e Ibanez come la BBC della Juve
ZANIIOLO E I TRE DIFENSORI - Poi di buono ricordo la solita grande difesa dei 'Bastardi di Mourinho' e quegli straordinari strappi di Zaniolo. Quest'ultimo mi è piaciuto davvero tanto, anche se poi dovrebbe imparare a giocare con la squadra, l'ho detto mille volte e immagino siate d'accordo con me. Se Zaniolo capisse che i suoi compagni sono come le ali per un aereo, a questo punto volerebbe ad altezze considerevoli, però Mou ci sta lavorando e il che non è banale per il futuro di Nic.
I TRE LI' DIETRO - Dicevo dei 'Bastardi', rubando quella definizione meravigliosa coniata durante l'Europeo dei 2016 per descrivere la forza azzurra di Buffon, Bonucci, Barzagli e Chiellini nella Nazionale di Conte. Ecco, Mancini, Smalling e Ibanez me li ricordano parecchio se non altro nel modo in cui approcciano alla difesa, in modo asciutto, fisico, cattivo, anche. E letale quando vengono avanti sui calci piazzati. E poi me li ricordano per la maniera in cui la squadra poggia su di loro per scrivere il proprio destino.
A FATICA - Resta il fatto che la Roma fatica maledettamente nel cucire il gioco, non riuscendo a costruire una catena di passaggi che dia l'idea dell'organizzazione, affidandosi spesso alla palla lunga per gli attaccanti. Però è vero che di problemi non ne ha pochi, visibili e meno visibili, dall'assenza di Dybala e Gini Wijnaldum a quella di Karsdorp, fino allo stato di forma scadente di molti titolari: Pellegrini, Tammy, Spinazzola. Però, finchè è brutta e balla, dice qualcuno al massimo dell'ottimismo, figuriamoci cosa succederà quando continuerà a ballare – è l'augurio – e sarà finalmente bella.