Bruno Conti: 'Maradona mi voleva al Napoli. Avrei lasciato la Roma solo per lui'
Lei ci ha anche pensato.
“Beh, era un periodo in cui avevo problemi con Dino Viola per il rinnovo del contratto. In quella partita io ero il capitano della Roma, lui del Napoli. Alla fine quel vieni a giocare a Napoli non lo dimentico. Poi le cose si sistemarono con il presidente e gli dissi di no. Ma nel tempo è rimasta la stima e il rispetto. Alla fine sono rimasto a Roma e sono felice“.
Che immagine le viene in mente di Diego?
“Lui era il calcio. La tecnica, la fantasia, il genio. Ha portato scudetti al Napoli e, con tutto il rispetto per i vari Bagni, Giordano e altri grandi di quella squadra, è stato l’artefice di quei successi. Ha fatto innamorare una città e il suo calcio ha fatto innamorare il mondo“.
Ma alla fine era meglio Pelè o Maradona, questo quesito sarà mai sciolto?
“Io Diego l’ho vissuto da vicino e ho apprezzato tutte le due doti tecniche e di trascinatore. Di Pelè ho visto le immagini, era diverso: aveva il colpo di testa. Diego aveva un piede sinistro magico, irripetibile. Ha fatto la storia del calcio. Una leggenda. Ma fare paragoni non ha senso, sono due fenomeni spalmati su epoche diverse“.