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    Brozovic, sguardo al futuro: non è più il pilastro dell’Inter e a giugno potrebbe lasciare

    Brozovic, sguardo al futuro: non è più il pilastro dell’Inter e a giugno potrebbe lasciare

    • Pasquale Guarro
    Sarà solo questione di tempo, la sosta ai box è stata lunga e recuperare la giusta condizione non è mai semplice, ma per adesso, lì in mezzo al campo, Brozovic non sta funzionando come un tempo. E forse sarà anche che nel frattempo l’Inter si è “abituata” ai codici di Calhanoglu in cabina di regia, perché anche ieri, quando è entrato il turco, i nerazzurri hanno ritrovato equilibrio. Due diversi modi di interpretare il ruolo, ma al di là delle differenze tra i due, contro l’Udinese, la prestazione del croato non ha convinto né per atteggiamento né per sostanza. La rete che consente ai friulani di riacciuffare l’1-1 nasce anche da una sua sbagliata lettura, quando lascia sguarnita la propria zona di competenza per andare a sostenere un contropiede che muore ancor prima di nascere, causa un passaggio sbagliato di Lukaku. A quel punto la squadra è messa male, Pereyra si infila nella voragine, Barella prova il recupero scalando nella posizione di Brozovic e, Lovric, indisturbato, approfitta dello spazio lasciato a sua volta dal centrocampista italiano per andare a segnare incontrastato, con Darmian che (giustamente) aveva stretto il campo su Beto. 

    LA SBAVATURA - Non era difficile fiutare il pericolo, come ha spiegato Inzaghi nel post partita: “Il possesso non era consolidato al punto da spingerci con così tanti calciatori sopra palla”, ha precisato l’allenatore. Una considerazione che avrebbe potuto/dovuto fare anche Brozovic in campo, con un pizzico di lucidità in più. Una qualità che ritroverà con il recupero della piena condizione fisica, ma per adesso Inzaghi deve fare i conti sul momento attuale e per il tecnico nerazzurro saranno tutt’altro che scontate le scelte per la partita di mercoledì contro il Porto. 

    È chiaro, Brozovic al 100% è un titolare inamovibile, ma è altrettanto evidente che in Calhanoglu i nerazzurri hanno trovato una più che valida alternativa e questa considerazione potrebbe essere determinante in ottica mercato. Non è un segreto, in viale della Liberazione necessitano di contante e dopo un primo tentativo a gennaio, il Barcellona potrebbe nuovamente tornare alla carica a giugno, quando Busquets ufficializzerà il proprio addio. Brozovic ha raggiunto i 30 anni, difficilmente la sua parabola conoscerà nuove impennate di rendimento e forse mai come adesso potrebbe essere giusto pensare a una separazione. Sicuramente dolorosa, ma che comunque seguirebbe un filo logico. L’Inter sta maturando questa idea e sicuramente anche Brozovic inizia a respirare un’aria diversa. Il croato non è più il pilastro su cui l’Inter si è retta negli ultimi anni. 

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