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Brocchi: 'Milan, non c'era fiducia in me. Galliani? Non posso piacere a tutti'
MILAN - C'era attesa però anche per conoscere il pensiero di Brocchi sull'addio al Milan, che ha puntato su Montella. Così l'ex tecnico di Primavera e prima squadra rossonera: "Non sono stato forse conosciuto fino in fondo. A volte non bisogna chiudersi ma aprirsi. Al Milan però dico grazie, senza rancore: ho iniziato dai Pulcini e sono arrivato sino alla prima squadra, di più non potevo chiedere. Ho aspettato che il presidente recuperasse, dopo l'operazione, per comunicargli il mio addio. Mi sono comportato in modo etico, con correttezza. I 40 giorni al Milan sono stati un bagaglio importante, specie in un momento difficile come quello che ho affrontato io al comando della prima squadra. Lì sono migliorato e ho sopportato grandi tensioni in modo ottimale. Voglio una squadra di qualità ma anche tosta, che dia tutto in campo e in settimana. Vorrei un gruppo che tenesse il comando del gioco, senza perdere grinta e carattere. Il Brescia ci ha messo 10 minuti per convincermi. Erano giorni delicati, quando ci siamo sentiti; prima dovevo sentire il presidente. Non è stato molto contento per la mia decisione, ma io ho fatto la cosa giusta. Galliani? Non ho rivincite da prendermi, non posso piacere a tutti. E non penso di avere nulla da dimostrare alla dirigenza del Milan, casomai devo dimostrare qualcosa ai bresciani. Penso di aver dato risposte nel mio periodo in rossonero. Per me valgono altre cose rispetto al lato economico, per me è importante guardarsi allo specchio la mattina consapevole di essere nel giusto".