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    Brocchi, il fallimento di Berlusconi

    Brocchi, il fallimento di Berlusconi

    Il Milan torna a infiammare San Siro, ma non in senso positivo: il pareggio contro il Carpi manda su tutte le furie i tifosi, che riservano fischi sonori e senza appello non solo alla dirigenza ma anche alla squadra e all'allenatore. Uno 0-0 scialbo, dove i rossoneri creano una sola azione pericolosa mentre la conclusione più insidiosa risulta degli ospiti: il Milan poteva fare un importante passo avanti nella corsa all'Europa League ma la chance viene gettata al vento e nel peggiore dei modi, perché a fallire questa sera sono le idee tanto sponsorizzate dal presidente Silvio Berlusconi.

    MODULO, UOMINI E GIOCO: IL MILAN DI BERLUSCONI E' UN FLOP - Flop su tutta la linea, a partire dal modulo. Il 4-3-1-2 aveva già dato indicazioni non del tutto positive contro la Sampdoria, contro il Carpi emergono tutti i limiti di questo sistema di gioco: difficoltà estrema nel creare pericoli a una difesa folta e ben protetta sugli esterni, ma soprattutto una pericolosa tendenza a sbilanciarsi e a lasciare praterie alle spalle del centrocampo, con i centrali di difesa spesso costretti all'uno contro uno. Difficoltà per il modulo date anche dall'assenza di un trequartista adatto al ruolo, dopo le fatiche di Bonaventura contro la Sampdoria ecco l'azzardo di Cristian Brocchi, il rilancio di Boateng alle spalle delle punte: una scommessa persa senza appello. Prince conferma tutti i dubbi della vigilia: non ha più l'esplosività fisica della sua prima esperienza in rossonero che gli consentiva di essere una minaccia costante per la difesa avversaria, risulta lezioso fino allo sfinimento, pure del tecnico che ha voluto dagli una chance. Sorprende che a finire nel dimenticatoio sia stato a questo punto Honda, che per caratteristiche tecniche e caratteriali avrebbe meritato per lo meno un'occasione in queste due partite. Infine il bel gioco, cardine del Brocchi-pensiero in Primavera e mantra del presidente Berlusconi, ma il bel gioco questa sera non c'è stato, se non per brevi tratti. Il Milan tocca sì vette quasi barcelloniane di possesso palla, toccando il 76,9%, ma risulta un possesso sterile che produce solo tre conclusioni verso la porta di Belec (Boateng nel primo tempo, nella ripresa Antonelli e Alex nella stessa azione), un numero che condanna ancor di più i rossoneri se si pensa che il Carpi, pur combattivo, è sceso in campo senza diversi titolari: Pasciuti, Lollo, Di Gaudio, Lasagna, tutti partiti dalla panchina e neanche tutti entrati in campo. Un pareggio dal sapore di disfatta per il Milan, questo quello che fa infuriare i tifosi.

    UN RAGGIO DI SPERANZA - Non è tutto nero comunque, la vera nota positiva riguarda la promessa mantenuta da Brocchi: nella conferenza di vigilia aveva speso grandi parole per José Mauri e Manuel Locatelli spiegando che anche loro (ignorati nella gestione Mihajlovic), avrebbero trovato spazio. Detto fatto, i due giovani entrano a gara in corso, per Locatelli debutto assoluto negli ultimi minuti, e Mauri risulta uno dei più positivi insieme a Romagnoli e Donnarumma: la linea giovane è quella che dà le risposte più positive, questo l'unico raggio di luce in una sera dove il Milan di Berlusconi fallisce, ancora una volta.
     

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