Brocchi e Di Francesco senza esperienza: non sono pronti per il Milan
Christian Brocchi o Eusebio Di Francesco, restano questi i nomi più accreditati per la sostituzione di Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Milan al termine della stagione. Nemmeno la vittoria della Coppa Italia nella finale del 21 maggio contro la Juventus potrebbe essere sufficiente a salvare l'attuale allenatore, difeso a spada tratta da buona parte dello spogliatoio ma assolutamente inviso a Berlusconi.
BROCCHI, RISCHIO INZAGHI - Il numero 1 rossonero spinge per una soluzione diversa, per un tecnico giovane e ambizioso e in grado di imporre una filosofia calcistica più offensiva e in linea con i voleri presidenziali. Due nomi suggestivi e intriganti quanto si vorrà, ma accomunati da unico fatto, di non avere alle spalle una precedente esperienza alla guida di un club importante. Brocchi è alla seconda stagione consecutiva alla guida della formazione Primavera e per Berlusconi potrebbe ripercorrere le orme di Filippo Inzaghi, con un'immediata promozione in prima squadra senza passare da una tappa intermedia in Serie A. Non sarebbe la prima volta di una scelta in assoluta controtedenza, si fa notare, ma è altrettanto vero che, dopo l'ottima riuscita degli "esperimenti" Sacchi e Capello, la musica è un po' cambiata dalle parti di Milanello, con allenatori proposti più da Galliani ed eventualmente avallati.
DI FRANCESCO SI', MA... - Brocchi, come Di Francesco, tornerebbe ad essere un'opzione fortemente portata avanti da Berlusconi, ma con la prospettiva, ad oggi molto concreta, di una squadra con pochi rinforzi e con investimenti ridotti al minimo. Una condizione che ha bruciato già molti allenatori in questi ultimi anni e che metterebbe a rischio anche un professionista molto preparato come l'attuale tecnico del Sassuolo. Che merita assolutamente una chance in una squadra importante e con un progetto ambizioso, ma a patto che la società alle sue spalle sposi in toto il suo progetto tattico e con calciatori funzionali alle sue idee. Altra obiezione: Mihajlovic ha dimostrato, in un campionato pieno di difficoltà, di sapere riportare la disciplina e compattare un gruppo senza certezze, Brocchi e Di Francesco avrebbe la stessa autorevolezza per farsi rispettare in uno spogliatoio con dinamiche molto diverse da quello di una formazione Primavera o del Sassuolo?
BROCCHI, RISCHIO INZAGHI - Il numero 1 rossonero spinge per una soluzione diversa, per un tecnico giovane e ambizioso e in grado di imporre una filosofia calcistica più offensiva e in linea con i voleri presidenziali. Due nomi suggestivi e intriganti quanto si vorrà, ma accomunati da unico fatto, di non avere alle spalle una precedente esperienza alla guida di un club importante. Brocchi è alla seconda stagione consecutiva alla guida della formazione Primavera e per Berlusconi potrebbe ripercorrere le orme di Filippo Inzaghi, con un'immediata promozione in prima squadra senza passare da una tappa intermedia in Serie A. Non sarebbe la prima volta di una scelta in assoluta controtedenza, si fa notare, ma è altrettanto vero che, dopo l'ottima riuscita degli "esperimenti" Sacchi e Capello, la musica è un po' cambiata dalle parti di Milanello, con allenatori proposti più da Galliani ed eventualmente avallati.
DI FRANCESCO SI', MA... - Brocchi, come Di Francesco, tornerebbe ad essere un'opzione fortemente portata avanti da Berlusconi, ma con la prospettiva, ad oggi molto concreta, di una squadra con pochi rinforzi e con investimenti ridotti al minimo. Una condizione che ha bruciato già molti allenatori in questi ultimi anni e che metterebbe a rischio anche un professionista molto preparato come l'attuale tecnico del Sassuolo. Che merita assolutamente una chance in una squadra importante e con un progetto ambizioso, ma a patto che la società alle sue spalle sposi in toto il suo progetto tattico e con calciatori funzionali alle sue idee. Altra obiezione: Mihajlovic ha dimostrato, in un campionato pieno di difficoltà, di sapere riportare la disciplina e compattare un gruppo senza certezze, Brocchi e Di Francesco avrebbe la stessa autorevolezza per farsi rispettare in uno spogliatoio con dinamiche molto diverse da quello di una formazione Primavera o del Sassuolo?