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    Brio racconta: "Il cane poliziotto col fazzoletto giallorosso che mi morse dopo un Roma-Juventus"

    Brio racconta: "Il cane poliziotto col fazzoletto giallorosso che mi morse dopo un Roma-Juventus"

    • Gianluca Minchiotti
    Sergio Brio, ex difensore della Juventus degli anni 80, si racconta al Corriere della Sera. 

    Lei è stato l’unico calciatore della storia a venire azzannato da un cane poliziotto a Roma.
    "Sotto di un gol, pareggiò Platini e poi segnai io. Mentre stavo guadagnando la via degli spogliatoi, Prandelli mi avvisa che Giampiero Galeazzi voleva intervistarmi. Sotto la curva sud allora c’erano gli spogliatoi, con un tendone sopra per proteggere gli atleti dal lancio di oggetti. Mi si avvicina un poliziotto con un cane che portava al collo un fazzoletto giallorosso. Lo vedevo che tirava verso di me, ma il poliziotto lo teneva per il guinzaglio. A un certo punto, lo lascia andare. Io avevo appena fatto a scarpate in campo con Pruzzo e ho dovuto rifilarne anche a quell’animale che nel frattempo mi aveva morsicato facendomi sanguinare. Poi il medico sociale dovette cercare il militare per verificare se avesse fatto l’antirabbica altrimenti avrei dovuto saltare l’imminente match con l’Aston Villa per l’assunzione del vaccino contenente sostanze vietate dall’antidoping".

    BRIO E I BOMBER: PRUZZO, ALTOBELLI E VAN BASTEN 
    Con Pruzzo siete stati protagonisti di duelli rabbiosi. Era proprio odio il vostro?
    "Lui era un giocatore che rimproverava anche i suoi compagni se non gli passavano la palla. Prendeva a male parole anche me. Scontri duri, epici. Adesso siamo amici".

    Qual è l’attaccante che a lei invece non perdonava nulla?
    "Van Basten per me è stato il più grande di tutti. Era bravo sia di destro che di sinistro, non si faceva mai anticipare. Dopo quindici minuti di partita mi dicevo: “Sergio, questo non lo fermerai mai”. Non ero in grado di capire se convenisse spostarlo da un lato all’altro in base al piede meno talentuoso come si faceva di solito".

    Anche «Spillo» Altobelli la fece ammattire parecchio.
    "Un’estate ero a Forte dei Marmi con la famiglia. Non esistevano i telefonini, solo un apparecchio fisso nel chiosco dei gelati lontano trecento metri dal mare. Vedo il bagnino venirmi incontro per avvertirmi che Boniperti desiderava parlarmi. In quel tragitto fui attraversato da cattivi pensieri perché il Presidente di solito chiamava solo per comunicarti che ti aveva venduto. Alzai la cornetta e lui mi disse: “Sergio, ho preso Altobelli così non ti segna più davanti agli occhi...”".

    BRIO E SCIREA - BARESI E COSTACURTA: LA COPPIA PIU' FORTE?
    Scirea-Brio sono stati più forti di Baresi-Costacurta?
    "Io non posso dirlo. Ho le mie idee in merito...".

    Lei aveva più tecnica e forza di Billy, almeno questo si può dire?
    "Idem come sopra. Io ho avuto la fortuna di incrociare il mio destino con quello di Giovanni Trapattoni che, tornando ad esempio alla finale della Coppa Intercontinentale, ebbe il coraggio di dirmi che ero il rigorista più bravo, addirittura più di Michel Platini. Il Trap ti trasmetteva una fiducia pazzesca in te stesso, bastava averlo in panchina e tu davi il doppio".

    Avere Gaetano Scirea alle spalle voleva dire dormire sonni più tranquilli?
    "Un giocatore semplicemente perfetto. Un uomo taciturno, serissimo: quando parlava, però, tutti si zittivano. La sua tecnica era finissima. Non venne mai espulso".

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    Awzrty
    Awzrty

    E l autogol???.... Scommettiamo?

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