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Bresciamania: quanti nodi per Corini...
SERIE A – Concedere al Bologna un uomo in più, errori tattici e cali di tensione ha rappresentato la fine delle speranze e dei sogni di gloria del Brescia. In vantaggio di due reti a fine primo tempo non puoi farti rimontare prendendone tre in 45'. Nella massima serie non puoi durare solo un tempo, non puoi permetterti di non avere cambi tattici e uomini in grado dalla panchina di cambiare il corso della partita. La differenza di qualità tecnica nelle difficoltà tra Brescia e Bologna è emersa mettendo purtroppo a nudo alcuni aspetti che erano stati nascosti dalla vittoria di Cagliari e solo in parte emersi con il Milan. La coperta è corta, specie in serti reparti dove alcuni uomini sembrano ancora acerbi per la categoria.
DESSENA – Già la rosa non è amplissima soprattutto sotto il profilo dell'esperienza. Se a questo si aggiungono errori individuali come quello di Daniele Dessena la frittata è presto fatta. Nessuno mette la croce addosso ad un giocatore che in campo ha sempre dato tutto. Ma l'ammonizione per simulazione al 3' della ripresa in vantaggio di due gol, in casa è un errore da principiante, imperdonabile che ha di fatto sancito il crollo del Brescia nella ripresa. In 11 contro 11 sarebbe stata una sofferenza ma ad armi pari.
CORINI – Sul banco degli imputati per la sconfitta con il Bologna è salito anche Eugenio Corini. Come la sua squadra anche il tecnico è naufragato nel mare di incertezze e difficoltà nel quale si è trovata a nuotare la sua squadra. L'errore più evidente è stato togliere Donnarumma (autore di due gol) e lasciare in campo l'evanescente Ayè quando il Brescia era in inferiorità numerica. Perchè non l'ingresso di Matri subito, si è chiesto qualcuno? Ora per l'allenatore, conoscendo il patron Massimo Cellino, Udine rappresenta quell'esame da superare a qualunque costo. Il tutto dovendo rinunciare ancora a Mario Balotelli e prima della doppia sfida con Juventus e Napoli.