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    Bresciamania:| Un mercato negativo

    Bresciamania:| Un mercato negativo

    Il Brescia riscopre la paura. La sconfitta con la Lazio ha immediatamente cancellato le certezze, seppur flebili, che i due risultati utili consecutivi con Roma e Bari avevano creato. La battuta d'arresto contro la Lazio di Edy Reja ha evidenziato una volta ancora i limiti di una rosa che pecca a livello tecnico ma soprattutto caratteriale, oltre ad aver messo in mostra la pochezza in tema di campagna di rafforzamento nel mercato di riparazione di gennaio. Ciò che è balzato agli occhi immediatamente nella gara contro la Lazio dell'ex Kozak è stata la mancanza di Cristiano Zanetti. Si è sentita l'assenza di un uomo d'ordine a metà campo in grado di dettare i tempi della manovra, ma soprattutto in grado di dare esperienza e solidità al gioco della squadra.

    La sua assenza, causa un infortunio ad un ginocchio che lo tiene lontano dai campi di gioco, è un caso lampante considerato che il non più giovanissimo centrocampista da qualche stagione non gioca con la necessaria regolarità, lamentando spesso pause lunghe per problemi fisici di vario genere. Possibile che il Brescia non ne fosse al corrente? Questa la prima stranezza del mercato. La seconda viene di conseguenza, ed è relativa all'assenza di una valida alternativa a Zanetti. Cordova in quella posizione non sta rendendo secondo gli standard a cui gli sportivi erano abituati, e Filippini, pur nella sua straordinaria generosità di sempre, non ha le caratteristiche per giocare da playmaker. Perchè allora non tenere Alessandro Budel?

    Un'altra stranezza evidenziata nella gara contro i biancocelesti è relativa alla posizione di un altro elemento proveniente dal mercato, vale a dire Pietro Accardi. Nella sua lunga militanza nella Sampdoria il difensore era stato sempre schierato come centrale difensivo, mentre domenica è stato impiegato da Iachini come esterno di un centrocampo a cinque uomini, per non modificare l'assetto della difesa. Le difficoltà di Accardi a trovare le giuste misure si sono palesate nell'impossibilità di frenare le avanzate di Gonzalez, migliore in campo e autore di una rete. Perchè non metterlo nel suo ruolo originale e porlo come alternativa a un Zebina spaesato? Infine l'ultima stranezza è relativa al modulo tattico. Il 3-5-1-1 è verosimilmente un modulo prudente che ha dato delle buone risposte con Roma e Bari, ma è altrettanto vero che non tutte le gare devono essere giocate con un modulo rinunciatario a prescindere.

    Regalare quarantacinque minuti alla Lazio non è stata la scelta più felice di mister Iachini unita al fatto che il modulo, così posto, frena il gioco offensivo della squadra (specialmente in casa) limitando il gioco di Diamanti e costringendo alla staffetta Eder-Caracciolo. Forse, dopo tutto, un mercato decisamente diverso sulla scorta di queste riflessioni poteva porre rimedio ad una situazione di base difficile. Un mercato negativo. Domenica le rondinelle saranno a Udine ed il Lecce in casa con la Juventus. Una vittoria della squadra di De Canio metterebbe in seria difficoltà la compagine di Iachini, e il mercato da negativo diverrebbe fallimentare, perchè ancora non lo è. Il tempo per assemblare le cose c'è, ma è poco. 

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