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Bresciamania: Lopez si riprende il Brescia con la grana Balotelli
Una missione impossibile per l’allenatore chiamato a sostituire Eugenio Corini nel corso di una delle stagioni più travagliate della storia del Brescia. Quattro cambi in panchina, nessuno acquisto a gennaio, ultimo posto in classifica e il blocco del torneo per la pandemia: chi più ne ha più ne metta. Ad assistere alla prima sessione a ranghi completi al centro sportivo di Torbole Casaglia c’era anche Massimo Cellino. Il presidente sardo sembra essersi messo il cuore in pace: si tornerà a giocare pur avendo, per molto tempo, sperato di non doverlo fare dovendo però lottare contro i mulini a vento. I pensieri del patron del Brescia sono cupi oscillanti tra le difficoltà di una ripartenza contraddistinta da numerose falle (legate ai protocolli ma anche all’organizzazione) e il pensiero di dover in parte pensare ad una prossima stagione in Serie B.
In questo quadro emerge sempre più chiaramente la problematica relativa a Mario Balotelli. Il giocatore dopo essersi presentato con 8 giorni di ritardo rispetto ai compagni (anche se considerati facoltativi) non sembra essere stato gradito dal club bresciano. Al suo ritorno Mario è stato spedito ad allenarsi da solo: per recuperare la tenuta atletica deficitaria rispetto ai compagni, la giustificazione del Brescia. In realtà l’assenza ieri al primo allenamento congiunto (Balotelli si era allenato solo in palestra la mattina da solo) l’assenza al discorso alla squadra di Lopez ha il sapore di sentenza sul rapporto ormai logoro tra l’attaccante e la società della sua città.