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Bresciamania: la giornata speciale delle "prime volte"
GIOIA AL RIGAMONTI – Di belle prestazioni davanti al proprio pubblico il Brescia ne aveva sfoderate tante fino ad ora. Mai tuttavia di questa portata e di questa levatura. Contro Juve e Inter la squadra di Corini era uscita tra gli applausi ma senza punti in tasca. Nelle ultime prestazioni, con Grosso in panchina nel debutto con il Torino e nel derby con l’Atalanta, la squadra era stata accompagnata all’uscita dal campo da fischi. Cori negativi trasformati in carica positiva. Quella contro il Lecce è stata la prima gioia casalinga per i tifosi delle rondinelle. Un successo a tutto tondo come giusto premio ad una tifoseria che anche nelle difficoltà non ha mai mollato.
TORRGROSSSA LEADER – Potrebbe risultare una semplice coincidenza ma non lo è affatto: il ritorno in campo dell’attaccante, vice capitano del Brescia, è coinciso con le buone prestazioni della squadra. Con “Torre” in campo il Brescia ha un punto di riferimento non solo sotto l’aspetto tecnico e tattico ma anche da quello motivazionale e di spirito d’appartenenza. Un vero guerriero devoto alla causa pronto a dare sempre tutto, ed i più per il bene del gruppo e della tifoseria. Il gol con il Lecce, il primo in Serie A, è un giusto merito alla costanza di un giocatore chiave per questo Brescia.
CHANCELLOR E SPALEK – Quella contro il Lecce è stata la prima volta degli “insospettabili”. Il difensore ed il criticato trequartista autori di gol pesanti ai fine della classifica e della corsa alla salvezza. Entrambi hanno messo a segno una rete dal peso specifico notevole. Per John Chancellor il primo centro in Italia è il coronamento di un processo di maturazione tecnica e tattica oltre che di personalità. Bello il gesto di sventolare la bandiera del Venezuela posta sotto un cartellone della Curva Nord. Per Spalek il gol è un viatico utile a spazzare via le critiche forse troppo severe per un giocatore che non sarà Maradona ma ha grande generosità. Entra a gara in corso regalando l’assist dell’1-0 e siglando la rete del 3-0: cosa chiedere di più? Due pedine sulle quali Corini conta molto.