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    Bresciamania: amichevole con l'Atalanta? Tonali portavoce

    Bresciamania: amichevole con l'Atalanta? Tonali portavoce

    • Fabio Pettenò
    Dolore e sofferenza sono i sentimenti condivisi tra due delle città maggiormente colpite dall’emergenza Covid-19. Brescia e Bergamo stanno vivendo una delle pagine più buie e difficili della loro storia da dopo guerra ad oggi. Una lotta contro un nemico invisibile. "Una guerra" che è stata ribattezzata da non vincere da soli ma attraverso l’unione delle forze. E così Brescia e Bergamo si riscoprono tanto vicine più di quando la storia non lo abbia mai rappresentato. E c’è di più con Brescia e Atalanta, le due squadre da sempre rivali in derby infuocati in campo come sugli spalti a trovarsi di fronte allo stesso avversario, da superare combattendo ogni giorno una battaglia per la vita.

    In questo periodo il gemellaggio improvvisato è diventato virale in pochissimo tempo. Dagli slogan sui vari social network si è arrivati fino al famoso striscione di Sarnico, sul ponte che divide letteralmente le due provincie. Il campanilismo è improvvisamente scomparso, le cicatrici del passato spazzate via con un colpo di spugna, i colori delle squadre di calcio simbolo di rivalità diventate un'unica tinta. Il calcio può aspettare...

    Ma il calcio è pur sempre metafora della vita quotidiana. A Brescia il calcio occupa un ruolo rivelante nell’impronta sociale specie con il ritorno in Serie A del club guidato da Massimo Cellino. Oggi, non a caso, il calcio a Brescia vuole fermarsi, abbassare la serranda e chiudere i battenti per questa stagione. Pensiero unanime di Cellino, dei calciatori e dei tifosi pronti a disertare gli spalti in caso di una possibile ripresa, anche in estate.
    Quando e se si riprenderà il calcio sarà soprattutto veicolo di messaggi importanti. Uno di questi è stato lanciato come idea per quando tutto sarà finito: un incontro amichevole tra Brescia e Atalanta per raccogliere fondi da devolvere in beneficenza ad ospedali, famiglie, associazioni usciti devastati da questa epidemia.

    Si tratta di un’idea in fase embrionale ma che già sta trovando terreno fertile in tanti tifosi e qualche addetto ai lavori. Sandro Tonali, simbolo del Brescia e uomo immagine della squadra di Cellino, ha già dato il suo benestare al progetto. “Io ci sto” è stato il monito di Tonali pronto a farsi portavoce verso gli altri calciatori e colleghi di un’iniziativa volta a cambiare il volto di una rivalità storica. La Leonessa abbraccia la Dea, e viceversa, nella lotta alla sopravvivenza in un clima di terrore e dolore. Quando sarà tutto finito il calcio sarà veicolo della rinascita delle due città, sotto ogni punto di vista.
     

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