Bresciamania:| Al di là dei veleni
Il veleno nella coda del serpente. Con questa metafora potrebbe essere spiegata la gara bizzarra e strana che il Brescia ha pareggiato con il Lecce, in quello che era uno vero e proprio spareggio salvezza. Il gol di Caracciolo ingiustamente annullato ha dato il 'la' a mille polemiche e insinuazioni che poco hanno a che fare con il calcio vero. Il 'non ci vogliono in serie A' non sta né in cielo né in terra, perchè al di là del singolo episodio del gol annullato al 93' va detto che il Brescia non avrebbe dovuto neppure trovarsi in quella condizione dopo una gara per lunghi tratti dominata. Per una squadra che lotta per la salvezza e con una situazione di acqua alla gola, farsi rimontare dal 2-0 a favore al 2-2 finale è un vero e proprio suicidio. Dunque è la condotta di gara che merita un approfondimento maggiore.
In una partita che segnava un vero e proprio crocevia della stagione e della salvezza, il Brescia ha fatto davvero di tutto per distruggere in poco più di un tempo quanto la prima mezz'ora era stato costruito. Se il gol del 2-1 di Corvia è frutto di uno svarione difensivo che ha dell'incredibile per la sua dinamica (uomo solo in area a due passi da Arcari), il secondo gol, quello di Munari, è di gran lunga peggiore, con sfumature di comicità fantozziana. Subire una rete da fallo laterale per una squadra di serie A è ai limiti del grottesco, per di più in un momento chiave della stagione dove ogni singolo episodio vale più dell'oro che cola. Una disattenzione esistere. Per questo motivo ci si può appellare alle recriminazioni per un episodio arbitrale grave, ma maggiormente si deve condannare disattenzioni che costano molto più care.
Quello vissuto ieri in occasione del pareggio del Lecce i tifosi bresciani lo hanno vissuto a livello nazionale in occasione del Mondiale, quando la banda di Marcello Lippi subì un gol simile dalla Slovacchia. Fatto sta che con il pareggio contro i salentini e le concomitanti vittorie del Cesena e del Catania, il Brescia una volta ancora invece di risalire la classifica è costretto a indietreggiare pericolosamente. Il tempo stringe, le lancette corrono ma la speranza è l'ultima a morire. La salvezza è ancora a quattro punti, e fino ad allora si deve lottare con lo stesso spirito guerriero visto in campo domenica, con la stessa grinta e le stesse motivazioni, ma limando le disattenzioni fatali.