Brescia, nuovo stadio:| Corioni 'La fine del calcio'
Il Presidente del Brescia Calcio, Luigi Corioni, è intervenuto oggi a "Falla Girare", il varietà sportivo in onda ogni domenica su Radio Lombardia (fm 100.3). Il patron delle Rondinelle ha parlato della sua squadra, ma anche dei problemi economici della Serie B.
"Prima di dire se il Brescia potrà lottare per la promozione bisogna aspettare almeno dieci giornate - ha dichiarato Corioni -. Ci vuole tempo per avere qualche idea precisa delle favorite. La Serie B è strana: si rischia di retrocedere quanto di vincere il campionato. Si tende sempre a far giocare i giovani, noi, ad esempio, abbiamo ringiovanito ulteriormente la squadra". Il problema, però, è legato alle condizioni finanziarie dei club: "Oggi in Serie B i costi di organizzazione delle gare superano gli incassi delle società - ha fatto notare il presidente del Brescia -. Fino a metà degli Anni Novanta si dividevano i soldi del Totocalcio e dei dirittti, nell'ultimo anno si sono divisi 400 miliardi di lire: metà andavano alla Serie A, metà alla Serie B. Adesso le entrate del calcio ammontano 1,2 miliardi di euro all'anno: il 90 per cento va alla Serie A, il 7 per cento alla Serie, il resto a Lega Pro e dilettanti. E' la distruzione del calcio, che la Serie B è costretta a far giocare sempre i più giovani. Personalmente non vorrei più fare il presidente, ho sempre lottano contro queste logiche e ho sempre perso".
Infine, la questione stadio. A Brescia se ne parla da tempo e il tema è oggetto di polemiche: "Brescia oggi potrebbe fare lo stadio nuovo senza che il Comune spenda una lira - ha sottolineato ancora Corioni su Radio Lombardia -. Se vogliono continuare col calcio bisogna farlo, altrimenti lasciamo tutto così e rinunciamo a questo sport. I bresciani andranno a vedere il calcio a Milano o a Verona".