Maglia del centenario:| Al Brescia porta male
Torna la maglia del centenario, e torna la sconfitta. Ieri sera la società ha chiesto ai calciatori di indossare la maglia blu e bianca dei 100 anni. Ed è andata male. Ancora una volta. L'ennesima. I festeggiamenti legati alle ricorrenze non portano proprio bene al Brescia, nato ufficialmente il 17 luglio 1911. Il 4 novembre 2001, per ricordare di avere raggiunto e superato il traguardo dei 90, Gino Corioni fece studiare e realizzare una casacca color oro. I giocatori la indossarono allo stadio Olimpico di Roma, contro la Lazio, che si impose per 5-0. Al di là della sconfitta ci fu un'altra cattiva sorpresa. Lo spagnolo Guardiola venne trovato positivo all'esame antidoping, per eccesso di nandrolone, e squalificato quattro mesi (soltanto nel 2007 sarebbe stato riconosciuto non colpevole dai giudici). La maglia dorata fu utilizzata anche la settimana successiva, a Como, in coppa Italia. Taldo, ex Lumezzane, ora direttore sportivo del Lugano, la squadra di Possanzini, Bega, Liverani, firmò il gol della vittoria per i lariani. Il doppio ko consigliò di tornare subito ai vecchi colori. Un modo per esorcizzare l'accaduto.
Lo scorso 6 gennaio, contro il Cesena, in occasione dei 100 anni, il Brescia ha deciso di togliere la V bianca, scendendo in campo in blu royal, con una striscia verticale che parte proprio sotto il collo. Anche in tale circostanza le cose sono andate decisamente male. E la squadra non è più riuscita a sollevarsi, nonostante il cambio dell'allenatore (da Iachini a Beretta, e ritorno). Campionato in lento, costante declino, e retrocessione immancabile. Proprio nella domenica della retrocessione di Beretta (sconfitta netta per 3-0 contro il Chievo al 'Rigamonti') la maglia usata fu quella del centenario. E così è stato anche nell'ultimo atto, contro il Catania, che ha decretato la retrocessione.
Nei primi anni di vita, il Brescia Football club indossava proprio una maglia identica, che alternava con l'arancio blu a strisce verticali. La comparsa ufficiale della V sul petto è del 19 febbraio 1928. Brillante il risultato: 3-1 contro il Torino campione d'Italia, gol di Negri, Giuliani (doppietta) e Baloncieri (per i granata). La V rimase fino al '41-42, poi per vent'anni venne tolta. Ci pensarono il sindaco Bruno Boni e il neopresidente Nico Ranzanici, subentrato nel '61-62 a Carlino Beretta, a reintrodurla. Nel '68-69 si passò a una striscia bianca obliqua, successivamente a una Leonessa. Nell'85-86 la V rispuntò, e Toni Pasinato conquistò la promozione dalla B alla A. La retrocessione indusse a cancellare il tradizionale simbolo, finchè Corioni, arrivato nel '92, decise di ripristinarlo.
(Bresciaoggi)