Bravi Buffon e Agnelli, era ora di dirne quattro alla Uefa: Collina ora vada via!
Splendida competizione, vetrina delle eccellenze calcistiche europee, ma ridotta ormai ad un circolo privato, in cui devono vincere sempre gli stessi e gli altri possono solo fare da contorno, senza disturbare.
Non ho sbagliato verbi: devono vincere. Perché sono le più ricche, le più potenti, le più famose, e davanti a tutto questo la Uefa si genuflette e da loro una mano.
Ovviamente dire che il Real Madrid è il club piu' aiutato al mondo significa scoprire l'acqua calda, soprattutto da parte di noi juventini che la potenza politica madridista avevamo iniziata a saggiarla fin dal 1962, nella notte del terribile spareggio di Parigi (un quarto di finale pure quello) con l'arbitro francese Shwinte che permise a Pachin e compagni di randellare impunemente i nostri come fabbri, e metterne subito un paio fuori causa (Charles e Stacchini, a quei tempi non c'erano sostituzioni) così da facilitargli il passaggio del turno (ndr fini' 3-1). Poi nell'86' ci fu il gol misteriosamente annullato a Mandredonia a Madrid, dopodichè la finale di Amsterdam del '98, persa con un gol in netto fuorigioco, infine la lista infinita di rigori concessi in sequenza a Ronaldo e compagni. Fateci caso: ogni volta che la Juve ha giocato ultimamente al Bernabeu CR7 gli ha fatto sempre gol su rigore.
Passano gli anni ma il copione non cambia, anzi si arricchisce di episodi nuovi ed inediti.
L'ultima trovata griffata dall'arbitro britannico Oliver "Hardy" è stato il rigore assegnato nei minuti di recupero dell'ultimo match, quando ci si stava ormai preparando tutti ai supplementari.
Tre minuti in tutto, pure quelli studiati a tavolino, e alquanto incomprensibili: Zidane ha effettuato 2 cambi all'inizio della ripresa e uno a partita in corso. Allegri nessuno. Nel 2' tempo non si ricordano prolungati momenti di stop, quindi 1 minuto di recupero sarebbe stato piu' che sufficiente, ma Oliver da regista diabolico qual'è si e' concesso del tempo in piu'.
Mancavano 20" alla fine e Oliver ha spiazzato tutti con un colpo ad effetto, tipo rovesciata di CR7 a Torino: vede un contatto in area, Lucas Vazquez che cade, fischia il penalty.
Proprio quello che il Real stava aspettando da 93 minuti per riacciuffare per i capelli una qualificazione che, sorprendentemente, la Juventus aveva rimesso in gioco e stava portandogli via con una performance mostruosa, da cancellare persino lo 0-3 merengue dell'andata a Torino.
Oliver, da vero genio del male, non solo ha colto l'attimo, lo ha pure arricchito con un'altra genialata: l'espulsione di Buffon, cosi da assicurare a Ronaldo un'esecuzione senza problemi (metti mai che quel portiere monumentale glielo parasse il rigore). L'omicidio perfetto. Eseguito da un killer cinico, quasi animalesco (Buffon dixit) ma che si e' probabilmente assicurato un posto nella Hall of fame del Bernabeu e, molto probabilmente, una bella carriera.
L'esempio a cui ispirarsi è Cakir: arbitra in una lega di secondo piano, eppure è spesso chiamato a dirigere quarti, semifinali e finali delle coppe continentali. A Berlino c'era proprio lui e negò alla Juve , sull'1-1, un rigore solare. In quel caso il potente di turno da omaggiare era il Barca.
Una settimana fa ha combinato cose turche all'Allianz Stadium: ammonizioni a random, molte fatte su richiesta di Ramosi e CR7, cosi da prepararsi il terreno per eventuali espulsioni (Dybala), sorvolò su un fallo di mano svolazzante ma netto di Casemiro al limite o dentro l'area (non si e' capito, ma tanto Cakir se n'e' infischiato), e onde evitare complicazioni al Real nella gara di ritorno si è guardato bene dal concedere nel finale di partita un rigore alla Juve per fallo evidente su Cuadrado:.i rigori - se servono- si danno sempre e solo al Madrid, non ai suoi avversari. Pure Del Piero, che ci ha giocato spesso contro, dovrebbe saperlo, anzichè chiedersi perché Buffon nello sfogo in mixzone citasse la partita d'andata.
Cakir prima, Oliver "Hardy" dopo: insieme, in 180 minuti, hanno costruito il passaggio del turno ai Blancos. Non ci fosse stato il contatto tra Benatia e Vazquez, probabilmente l'inglese avrebbe provveduto in altro modo ad aiutare il Real, espellendo nei supplementari qualcuno degli otto ammoniti juventini. Un'enormità.
Ma come ha visto bene Andrea Agnelli, il problema sta a monte: non solo nell'inadeguatezza e nel servilismo degli arbitri, bensì in chi li sceglie e li addestra. Il problema è il designatore Uefa, Pierluigi Collina.
Quello della piscina di Perugia 2000, e tifoso della Lazio.
Quello delle cene carbonare con Galliani nei giorni di chiusura di un ristorante del lodigiano.
Quello beccato in un'intercettazione telefonica ammettere di non aver espulso Nesta nel big-match con la Juve per non far arrabbiare proprio Galliani.
Quello della sponsorizzazione Opel, l'inventore del fallo di confusione...continuo? E' li a Nyon dal 2007 e nessuno si pone il problema di una fisiologica sostituzione.
Collina è uno che piace a prescindere, e lui talmente vanitoso da non sfiorarlo neanche per sbaglio il pensiero di mollare. E intanto fa danni: per mantenere la cadrega, evita favoritismi alle squadre italiane, ed in particolare ad una, come gia' ai tempi in cui arbitrava in Serie A. Cosi manda ad arbitrarla i Cakir e gli Oliver, tanto apprezzati invece da Florentino Perez.
Agnelli si e' permesso di consigliare un ricambio, e qualche ruffiano zelante lo ha subito rimproverato di maleducazione.
Nessuno tocchi Collina! Guai! Anche perche' se gli arbitri da lui designati fanno di tutto per sfavorire e penalizzare la Juventus sono tutti contenti.
Gli juventini hanno soprannominato la Champions " la maledetta": pensano esista un'incantesimo che impedisca alla loro squadra di rivincerla.
Dopo l'ultimo doppio confronto col raccomandatissimo Real Madrid spero abbiano capito la vera ragione.