Brasile decisivo, la B si tinge di verdeoro
GABIONETTA, IL VAGABONDO - Nato a Campinas nel 1985, arriva in Italia nel 2007, al Varese. Poi inzia a girovagare, la Serie B diventa la sua casa: Pisa, Albinoleffe ma soprattutto Crotone, dove conosce il suo mentore, Drago, ed alza il livello delle sue prestazioni, realizzando 9 reti in 31 presenze. Arriva la grande chiamata, quella del Torino appena retrocesso, ma Denilson non è pronto: tanta classe ma poca testa, per il brasiliano. Solo a Crotone, dove torna in prestito per due stagioni, riesce ad esprimersi con costanza: 6 gol la prima, 12 la seconda. Il Parma lo nota, lo prende e lo gira in prestito ai romeni del Cluj, che non lo riscattano: il suo sembra un vagabondaggio senza fine, ma nel luglio del 2014 firma con la Salernitana, piazza calda che lo apprezza sin da subito, e dove diviene uno dei protagonisti della cavalcata che porterà alla promozione in B a fine stagione. Il fallimento del Parma lo rende svincolato e i campani lo tesserano per la nuova stagione. Il bottino? Due reti all'Avellino nel derby e il gol del pari contro il Novara domenica scorsa. Come inzio, niente male, per un attaccante che a 30 anni vuole finalmente fare il grande salto.
CORONADO, IL CARNEADE - Nato nel 1992, Igor Coronado ha alle spalle una storia da "Mille e una notte": arrivato in estate dal club maltese del Floriana, in molti in Sicilia si sono chiesti cosa potesse dare questo ragazzo dal cognome esotico in un campionato tosto e lungo come la Serie B. Arrivato in prova, Igor, che in due anni ha segnato ben 35 gol in 66 presenze facendo anche la bellezza di 12 assist, ha subito stupito tutti: grande prestazione nell'amichevole con la Sampdoria nel pre campionato, viene lanciato subito nella mischia da Cosmi come vice Sodinha, non in perfette condizioni, alla prima giornata. Il resto lo sapete, due gol e un assist in due presenze, e il suo nome sulla bocca di tutti. Un Carneade che sta imparando a farsi conoscere.
FARIAS, IL DRIBBLOMANE - Nato a Sorocaba nel 1990, arriva in Italia a 17 anni: lo prende il Chievo e nella Primavera è subito decisivo, tanto da portare i suoi fino alle semifinali scudetto, perdendo solo con il Palermo, futuro campione d’Italia. Esordisce in Lega Pro con il Verona, ma è con il Foggia di Zeman che la sua carriera svolta: a fianco di Sau e Insigne disputa un ottimo campionato, arrivando a disputare i playoff. L’anno successivo è la volta della Nocerina di Auteri, neopromossa in B, avvalersi dei servizi del brasiliano. Nel Padova, in B, mostra tutto il suo repertorio: realizza 10 reti in 34 partite, diventando un giocatore inamovibile. Dopo una breve parentesi al Sassuolo, finalmente il Cagliari: nella stagione 2014-2015 è uno dei migliori nonostante la sfortunata stagione dei sardi. Quest'anno? Inizio con il botto, in una squadra che sembra essere già pronta per la massima serie. E Farias, ne siamo convinti, ci sarà.
Alessandro Di Gioia
@AleDigio89