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    Brasile-Belgio, la partita che cambia il mondo: Tite ha la difesa, Martinez i gol. Ma la chiave è l'assenza di Casemiro

    Brasile-Belgio, la partita che cambia il mondo: Tite ha la difesa, Martinez i gol. Ma la chiave è l'assenza di Casemiro

    • Luca Bedogni


    Brasile-Belgio (in programma domani sera) si preannuncia come il quarto di finale più spettacolare di Russia 2018. Sgargia sul tabellone, eccita i cultori del bel gioco. E non è soltanto una questione di nomi. Da una parte c’è il miglior attacco del torneo, il Belgio allenato dallo spagnolo Roberto Martinez (12 gol fatti), dall’altra la miglior difesa, quella verdeoro del Professor Tite (1 solo gol subìto). Il tecnico del Brasile che studiava la Juventus di Capello. A onor del vero, la nazionale carioca detiene al momento il primato insieme all’Uruguay, l’altra sudamericana superstite. Ci siamo allora scambiati le maschere? Calma, in realtà Brasile e Belgio hanno tirato lo stesso numero di volte (77). Più di tutti. Si pensi alla Francia, che ad oggi arriva solo a 45 conclusioni. O se volete alla Germania, uscita ai gironi con un dato stellare (67), tuttora tra le prime in questa speciale classifica, malgrado la ‘partita in meno’. Inoltre se Neymar e compagni non hanno segnato 12 reti come il Belgio, ne hanno fatte comunque 7, che poche non sono. Ahi ahi, però! Sette sono una in meno di quelle realizzate dalla Russia! Sorriderà a questo punto chi ha visto giocare la Russia contro la Spagna. I dati come vedete vanno sempre presi con le molle, parlano e non parlano. Di certo il Brasile, sulla carta, in campo e nelle statistiche, si conferma la favorita. Conta la quadratura, la solidità. 

    D’altra parte il Belgio davanti fa davvero paura. Sicché mentre il Tite gongola per la forma di O’ Ney (finora è il giocatore che ha tirato di più al mondiale, con ben 24 shots), Roberto Martinez può contare sullo strapotere fisico di Lukaku, il capocannoniere reale del torneo (Kane ne ha fatti 6 e non 4 come il belga, ma, di questi 6, 3 su rigore). Davanti a Willian e Coutinho, Martinez non tremerà, poiché sa di poter rilanciare con la classe di Eden Hazard o con quella di De Bruyne, di ‘Ciro’ Mertens. Nondimeno, i problemi strutturali del suo spregiudicato 3-4-2-1 sono emersi fin dalla fase a gironi, tra una goleada e l’altra. Finché, agli ottavi, non ha incontrato i Samurai Blue. Il Belgio, dopo un avvio di mondiale convincente, è ai quarti per miracolo.    



    I PROBLEMI DEL BELGIO – Difficilmente il tecnico spagnolo rinuncerà al modulo che ha caratterizzato la sua era. Dopo il flop a Euro 2016 del 4-2-3-1 di Marc Wilmots, Roberto Martinez ha cercato di valorizzare la batteria dei trequartisti a disposizione, puntando al tempo stesso sulla difesa a tre (centimetri e qualità di palleggio); risultato, il 3-4-2-1 che stiamo vedendo. Le trasformazioni, tuttavia, quando non sono accompagnate in ogni ruolo dai giusti interpreti, possono risultare difettose. Vi presento Carrasco in versione laterale a tutta fascia. 

    Brasile-Belgio, la partita che cambia il mondo: Tite ha la difesa, Martinez i gol. Ma la chiave è l'assenza di Casemiro

    Starete pensando, vabbè, una distrazione sul 3-0. No, il giocatore del Panama lanciato in porta dal compagno e sfuggito all’attenzione di Carrasco poteva pareggiare il momentaneo 1-0 del Belgio. Notate il paradosso: Mertens e Hazard ripiegano in copertura diligentissimamente (in fase difensiva il 3-4-2-1 diventa un 5-4-1), ciononostante a causa dell’ errore di tattica individuale di Carrasco (evidentemente abituato a lasciare a un terzino il compito di assorbire il taglio dell’esterno avversario) il Belgio rischia di prendere gol. E in linea erano addirittura sei uomini! Ci fosse stato Willian al posto di un panamense qualsiasi? 
    Sotto, un Carrasco ancora a disagio concede il filtrante. E la Tunisia va in gol.   

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    Nell’ottavo di finale l’azione del primo gol dei giapponesi ha messo in luce due difficoltà probabilmente legate: la riaggressione debole nella metà campo avversaria (o comunque una certa confusione nelle transizioni negative) e, di nuovo, la perforabilità della linea difensiva. Stavolta c’entra Vertonghen. Tra lui e il centrale Kompany il buco è troppo invitante per un giocatore geometrico come Shibasaki. E guardate il vantaggio in partenza su Haraguchi..

    Brasile-Belgio, la partita che cambia il mondo: Tite ha la difesa, Martinez i gol. Ma la chiave è l'assenza di Casemiro

    Un capitolo a parte meriterebbe la coppia di centrocampisti: diciamo solo che De Bruyne in quel ruolo è sacrificato (ma spostare De Bruyne vorrebbe dire cambiare modulo o togliere Mertens..), e che Dembélé (concordo con Tacchinardi) darebbe più equilibrio di Witsel, apparso fin qui un po’ troppo compassato. Le seconde palle in mezzo al campo erano praticamente tutte del Giappone: vedi il 2-0 di Inui. 

    IL PROBLEMA DEL BRASILE – Il problema del Brasile sarà invece l’assenza pesante di Casemiro, squalificato. Ancor più che nel Real Madrid, Casemiro è l’ago della bilancia del Brasile. E’ lui che scala dietro sulla linea difensiva, in caso di necessità, andando a formare una triade con Miranda e Thiago Silva. E’ lui che tampona ovunque, sempre puntuale in interdizione, sempre sotto la linea della palla. A lui spetta il compito di sorvegliare orizzontalmente gli spazi di mezzo, alle spalle dei suoi compagni di reparto Paulinho e Coutinho, nel 4-3-3 del Tite. Dove nell’ottavo qui sotto si andavano a mettere le mezzali del Messico e dove invece agiranno in tutta probabilità Mertens e Hazard, nel 3-4-2-1 di Martinez. 

    Brasile-Belgio, la partita che cambia il mondo: Tite ha la difesa, Martinez i gol. Ma la chiave è l'assenza di Casemiro

    La differenza sarà appunto questa: il Belgio negli spazi di mezzo ci mette due trequartisti veri, lasciando l’ampiezza ai laterali, mentre il Messico di Osorio schierava larghissimi gli esterni alti e avanzava gli interni di centrocampo. Il sostituto di Casemiro, che sarà Fernandinho, avrà il compito di non lasciare Miranda e Thiago Silva in balia del tridente strettissimo Hazard-Lukaku-Mertens. Perché è lì che il Belgio si giocherà principalmente le sue carte, per vie centrali. Per questo stesso motivo (unito al motivo del rientro di Marcelo) anche Paulinho dovrà stare più bloccato del solito: il Tite potrebbe partire da subito con il doble pivote, un 4-2-3-1 vero e proprio. 

    In caso contrario, almeno in fase di impostazione, Fernandinho, abituato al 4-1-4-1 del City di Guardiola, si troverà anche meglio di Casemiro. Ma in caso di ripartenza? 

    Brasile-Belgio, la partita che cambia il mondo: Tite ha la difesa, Martinez i gol. Ma la chiave è l'assenza di Casemiro

    SACRIFICI PER O’ NEY – In Brasile-Messico sono stati molto interessanti gli accorgimenti adottati dal Tite nella ripresa. Passato a un 4-4-2 puro, prima Coutinho, poi Gabriel Jesus si sono sacrificati per Neymar. Nel senso che il tecnico verdeoro ha scelto di non far più rientrare in fascia il suo fenomeno, concedendogli il ruolo di seconda/prima punta. In questo modo il Brasile ha potuto continuare a difendere con due linee compatte e un velocista davanti (vedi il gol del raddoppio), nel momento più delicato della gara. Con l’ingresso di Firmino (e anche per l’assenza di Douglas Costa che ha recuperato solo in questi giorni), Gabriel Jesus ha continuato a fare l’esterno fino alla fine della partita. 

    Brasile-Belgio, la partita che cambia il mondo: Tite ha la difesa, Martinez i gol. Ma la chiave è l'assenza di Casemiro

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