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Braida: 'Suarez ha il dna Juve, vale Sheva e Weah. E parla già italiano...'
PASSAPORTO - "Non entro nell'argomento, sono cose personali. Comunque un po' di italiano già lo parlava e nel caso farà presto a imparare la nostra lingua".
VIA DAL BARCELLONA - "Non sono sorpreso perché il calcio è fatto di cicli. Vale per tutti, anche per i campioni come Suarez. Pensate a Cristiano Ronaldo, che ha lasciato il Real Madrid perché considerava conclusa la sua avventura al Bernabeu. O a Ibrahimovic, protagonista di tanti cambi di maglia.
MESSI - "Ho sempre detto che sarebbe rimasto al Barcellona. E così è stato. Avevo questa sensazione".
SUAREZ+CR7 - "Come li vedo in coppia? Benissimo. Luis ha sempre segnato tanto e ovunque: Uruguay, Ajax, Liverpool, Barcellona. E' un bomber, ma sa giocare benissimo al calcio. Si è trovato alla grande con Cavani in nazionale e con Messi nel Barcellona, per questo nel caso non avrà problemi con CR7. Anzi, si troverebbe alla perfezione: parliamo di due vincenti".
PARAGONE - "A quale categoria d'attaccante appartiene visti quelli avuti al Milan? A parte Van Basten, che è fuori categoria, Luis lo metterei con i migliori: penso a Weah e Shevchenko. Parlano i numeri per Suarez. E per un bomber sono tutto tranne che un dettaglio. Detto questo, i paragoni sono sempre complicati, soprattutto tre epoche diverse".
QUALITA' UNICA - "In cosa è unico? Nel furore, nella cattiveria agonistica. In campo è un guerrieri e con il suo spirito trascina anche i compagni. Ha un carattere forte, è un combattente nato. Il dna è quello della Juventus e dei top club. E' un vincente. Non pensiate che tutti i giocatori siano così... Ci sono giocatori molto bravi che però nelle partite importanti spariscono. Suarez, invece, appartiene alla categoria degli attaccanti che si esaltano quando la posta in palio si alza. Altrimenti non avrebbe conquistato tutti quei trofei segnando una marea di gol. Se prendi Suarez motivato, anche a 33 anni, acquisti una certezza sulla carta. Ha un temperamento straordinario e segnerà sempre".
ARTHUR - "E' un classico brasiliano, molto tecnico, perfetto per un calcio di possesso. Può fare la mezzala di regia, ma anche il regista. Deciderà Pirlo".
PIRLO - "Era già un allenatore in campo. Quando da giocatore sei stato uno straordinario regista come Andrea, sicuramente parti avvantaggiato come tecnico. Qualche errore potrà anche farlo, è umano, ma è portato per quel ruolo. E' un ragazzo sveglio, intelligente. Poi, ovvio, non sono un mago e non posso prevedere come andrà. Di sicuro il Milan è sempre stata una scuola di allenatori: oltre a Pirlo, penso a Gattuso, Nesta, Oddo, Inzaghi, Shevchenko, Brocchi...".