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    Braida: "Club senza identità, Ibrahimovic non può essere l'uomo forte del Milan. Manca una guida come Berlusconi"

    Braida: "Club senza identità, Ibrahimovic non può essere l'uomo forte del Milan. Manca una guida come Berlusconi"

    • Gabriele Stragapede
    Ariedo Braida, in un’intervista concessa a So Foot, ha sintetizzato il momento di crisi che sta vivendo il Milan (di cui è stato dirigente in passato, durante i tempi della coppia d’oro formata dall’allora presidente Silvio Berlusconi e dell’amministratore delegato dell’epoca Adriano Galliani) che si trova in 9a posizione in campionato ed è uscito prematuramente – ai playoff – dalla Champions League nelle scorse settimane.

    STO MALE - “Sono triste – nelle dichiarazioni tradotte dai colleghi de La Gazzetta dello Sport -, vedere il Milan in questo stato mi fa star male”.

    LE RAGIONI DEL PERIODO NEGATIVO -Una crisi di identità e una mancanza di sentimento di appartenenza. Sono stati fatti grossi errori per anni, a tutti i livelli e la conseguenza è che abbiamo un club e una squadra senza identità. L'avevo predetto a inizio stagione che non sarebbe stata una squadra competitiva: il club è troppo instabile, non c'è una direzione chiara, gli allenatori si succedono e la rosa cambia ogni anno. Per essere ambiziosi serve continuità, per esempio lasciando lavorare un allenatore per 2-3 anni, dieci se possibile”.

    LE COLPE - “I giocatori sono responsabili, ma è difficile essere performanti in un club senza identità. Ciò che manca, è una guida, un uomo forte come lo era Berlusconi. Con lui e Galliani c'era una linea direttrice”.

    PAOLO MALDINI - “Licenziarlo è stato un errore grossolano, e cacciarlo in quel modo inscusabile. Maldini è una leggenda che lavorava molto bene e rappresentava al meglio l'istituzione”.

    Braida:

    IBRAHIMOVIC - “Lui non è un punto di riferimento, un uomo forte. Ibrahimovic non ha ancora le competenze e l'esperienza per essere un uomo forte, capace di dirigere un club, è solamente un comunicatore”.

    LEAO, THEO E MAIGNAN - “Sono giocatori di talento, ma non sono dei leader in grado di unire la squadra e rilanciarla. E non hanno la costanza e la personalità per essere dei leader. Nessuno oggi lo è al Milan”.

    SOLUZIONE - “Prenderei 4-5 giocatori italiani, come all'Inter per esempio. Ciò permette di creare una identità, e poi prenderei dei giocatori con carattere e personalità, è la cosa più importante”.

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    Utente vxl 614871
    Utente vxl 614871

    Sempre questa dirigenza ha scelto fonseca ed i vari giocatori che poi a gennaio hanno venduto , n...

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