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    Botta ancora non ci crede: 'Arrivare all'Inter un sogno...'

    Botta ancora non ci crede: 'Arrivare all'Inter un sogno...'

    Ruben Botta, centrocampista offensivo dell'Inter, classe '90, è arrivato a gennaio alla corte di Mazzarri che però gli ha sempre concesso pochi minuti per mettersi in mostra. Ospite della trasmissione InterNos, l'argentino ha parlato di molte cose soffermandosi sul suo arrivo all'Inter e sulla curiosità legata al numero della sua maglia, ovvero il 20 che fu quello di Recoba. Ecco le sue parole tratte da inter.it:

    Quando mi hanno detto che l'Inter mi cercava non potevo crederci e quando sono arrivato qui è stato tutto cosi veloce. Avevo parlato con loro quando mi infortunai, ma la società fu di parola e acquistò il mio cartellino nonostante la lesione al crociato. Avevo parlato con l'Inter prima dell'infortunio, non c'era ancora nessun accordo scritto però la Società ha mantenuto la parola in ogni caso. Samuel e Javier Zanetti sono stati i compagni che più mi hanno aiutato ad ambientarmi. Loro sono due grandi persone, che hanno vinto tanto, ma oltre al campo sono delle grandissime persone anche fuori. Walter timido? No no, è una grandissima persona. 

    "Il numero venti era di Recoba? Si lo so, si tratta di un giocatore dal quale posso solo imprarare. Aveva una tecnica incredibile. Cosi come posso imparare tutti i giorni da tutti i miei compagni sia un attaccante, un difensore o un centrocampista, sia a destra che a sinistra, come ho fatto in passato. Chi mi ha impressionato maggiormente? Milito e Kovacic, quando li ho visti in allenamento insieme a me la prima volta. C'è sempre da imparare, tutti i giorni da tutti i compagni. Sempre vuoi apprendere, indipendentemente dal ruolo degli altri".

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