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    Borussia Dortmund: il nuovo Reus fa paura e il Milan è un ricordo lontano

    Borussia Dortmund: il nuovo Reus fa paura e il Milan è un ricordo lontano

    • Emanuele Tramacere
    Il Borussia Dortmund è tornato a volare, propone un calcio divertente, rapido, verticale ed è meritatamente in testa alla classifica da imbattuta in Bundesliga. I gialloneri erano chiamati questo sabato a mostrare la maturità del nuovo progetto tecnico tattico affrontando nel Der Klassiker i rivali storici del Bayern Monaco. Una gara difficile, che forse ha mostrato anche i limiti soprattutto difensivi, ma che ha consegnato agli annali un'altra vittoria per 3-2. Maestro di questa rinascita è senza dubbio Lucien Favre, sempre più abile a lavorare con un mix di giovani di grande talento e veterani che in realtà veterani non sono (l'età media per partita non supera i 24 anni). Veterani che veterani in realtà non sono come Marco Reus, autore della doppietta che ha riequilibrato il match con i bavaresi e che rappresenta l'autentica chiave di volta del nuovo BVB.

    GLI INFORTUNI - E pensare che soltanto 6 mesi fa il futuro di Marco Reus era lontanissimo da Dortmund, dalla Ruhr, dalla squadra per cui ha sempre fatto il tifo fin da bambino. La rottura del legamento crociato subito a maggio 2017 si è rivelato più complicato del previsto e il rientro ad inizio 2018 non ha mostrato al mondo un Reus degno del livello che lo aveva portato ad essere considerato uno degli attaccanti più forti al mondo. Problemi che hanno spinto parte della stampa e tanti addetti ai lavori a bollarlo come "finito".

    MERCATO - La dirigenza giallonera ha provato a dargli fiducia rinnovando il suo contratto nel momento di maggiore difficoltà, ma è innegabile come, nel corso dell'estate, tanti club abbiano provato a portarlo via da Dortmund. Due su tutte? Milan e Arsenal con i rossoneri che, proprio grazie al passaggio da Adidas a Puma hanno cercato l'intesa anche col ragazzo. Un'operazione legata alla vecchia proprietà e alla vecchia dirigenza che ora è definitivamente tramontata.

    ORA FA PIU' PAURA DI PRIMA - Reus è ora più che mai legato al Borussia Dortmund e grazie al lavoro di Lucien Favre non solo è rinato, ma fa anche più paura di prima del grande infortunio. L'allenatore svizzero è riuscito nell'opera di recupero che già gli era riuscita ai tempi del Nizza con Mario Balotelli. La testa fa sempre la differenza, ma anche la nuova posizione in campo, che  premia al 100% le sue nuove caratteristiche e fa di lui l'autentico fulcro del gioco offensivo, va considerata come la svolta decisiva per la sua carriera. Non più esterno d'attacco rapido e veloce, ma trequartista in grado di lanciarsi e lanciare in verticale. Il frutto di questo cambiamento è lampante e recita 11 gol e 7 assist in 17 partite stagionali. Da capitano e trascinatore dei tanti baby da copertina, i vari Sancho, Pulisic, Hakimi e Larsen, che lo seguono come un capo popolo. La vera stella dei gialloneri è tornata ad essere ancora Marco Reus.  Bentornato Woodinho, bentornato piccolo mago!

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