C'era una volta - a dire il vero fino a mercoledì 25 aprile, dieci giorni fa - un giocatore della Juventus per il quale la maggior parte dei tifosi bianconeri non provava altro se non indifferenza. Succede poi che la Signora sia impegnata a Cesena e che il punteggio non si sblocchi. Che fa Conte, allora? Manda in campo Marco Borriello e ne riceve in cambio il gol della vittoria: il primo della sua esperienza a Torino, il primo dal maggio 2011 quando vestiva ancora la maglia della Roma.
Quattro giorni dopo, a Novara, il bis. E poi, contro il Lecce, il riposo, unico tra gli attaccanti a non giocare nemmeno un minuto nella partita che ha riaperto i giochi scudetto. Nell'attenta gestione degli uomini fatta dal tecnico salentino, Borriello Marco dal quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio sarà quasi certamente titolare domani a Trieste. E magari anche domenica 13 quando, in casa contro l'Atalanta, la Juventus vorrebbe tanto festeggiare lo scudetto che per lei sarebbe il numero 30 e per la Figc il 28. Del resto, per arrivare alla meta e scacciare la paura che in questo caso fa 180 e non solo 90, chi meglio di un napoletano? Vero è che la Juve professa serenità e un certo distacco rispetto alla papera di Buffon contro il Lecce: anche vero che l'onestà di Marchisio ha spiegato come «un po' di stanchezza ci può stare, dal momento che negli ultimi tempi hanno giocato sempre gli stessi». Appunto: Borriello dovrebbe invece avere forza e freschezza, entusiasmo e desiderio di giocarsi una riconferma che avrebbe del clamoroso. Adesso sono invece alcuni di quegli stessi tifosi che fino a dieci giorni fa manco lo potevano vedere in fotografia a chiederne l'impiego e la permanenza in bianconero: con Matri caduto in disgrazia (non segna dal 25 febbraio: il giorno di Milan-Juve e di Muntari) e Del Piero in partenza, potrebbe anche non essere impossibile. Se poi l'ex fidanzato di Belen mettesse un altro paio di firme nella corsa scudetto, il problema nemmeno si porrebbe e tanti saluti ai malumori che ne hanno accompagnato l'arrivo a Torino dopo le incomprensioni di un paio di estati fa, quando alla fine il giocatore si trasferì alla Roma. Da girovago del pallone (tredici traslochi finora) a centravanti forse decisivo nella corsa al tricolore: la vita cambia quando meno te l'aspetti.
Borriello story:| Da scarto a uomo scudetto