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Borja Valero all'ultima chiamata: voluto da Spalletti, deve meritarsi l'Inter
DALLE STELLE ALLE STALLE. MA L'INFORTUNIO DI GAGLIARDINI... - I numeri, come spesso accade, non mentono: sempre titolare a inizio stagione, è arrivato a totalizzare 32 presenze, di cui 14 da trequartista, 12 da centrale di centrocampo e 2 da mediano. Da febbraio in poi però qualcosa è cambiato: dal match del 24 contro il Benevento sono arrivate una panchina per 90' (proprio contro i sanniti) e poi solo spezzoni (11' contro il Napoli, 10' contro la Samp, 15' contro il Verona, 19' contro il Milan), conditi da qualche presenza obbligata per infortuni o squalifiche altrui (68' contro il Torino e 90' contro l'Atalanta) e da presenze a partita già decisa (53' conrro il Cagliari). La prova contro i sardi, con l'ingresso al posto dell'infortunato Gagliardini che sarà probabilmente costretto a stare fuori fino alla fine della stagione, non è certamente un test probante ma uno spioncino su quello che aspetta l'ex Fiorentina fino alla fine della stagione: senza l'ex atalantino infatti e con Vecino ancora ai box, le probabilità di vederlo titolare al fianco di Brozovic sulla mediana nerazzurra si alzano vertiginosamente.
CHIEVO DECISIVO PER IL FUTURO - A partire dalla gara di domenica pomeriggio, al Bentegodi contro un inguaiatissimo Chievo: match fondamentale per l'approdo in Champions dei milanesi, al momento quinti dietro a Roma e Lazio. Urge un rilancio del Borja Valero che si è fatto conoscere in viola e poi nei primi mesi nel capoluogo meneghino per la propria tecnica abbinata ad una tranquillità non indifferente e alla capacità di fungere da metronomo in mezzo al campo; come i compagni è atteso da una prova importante in un momento no dal punto di vista personale, un momento però in cui nessuno può sbagliare.
ADDIO POSSIBILE, NONOSTANTE SPALLETTI: ORA IL RUOLO GLI DA' UNA MANO - Anche perché il futuro del centrocampista di Madrid è profondamente incerto: classe 1985, pagato 5,5 milioni di euro la scorsa estate, ha il contratto in scadenza nel 2020 ma un suo addio non va escluso, nonostante sia stato profondamente voluto proprio dal tecnico nerazzurro Spalletti. Inizialmente infatti sembrava fosse il ruolo da trequartista a causargli qualche difficoltà, ruolo che era costretto a ricoprire spesso per via dell'assenza di un interprete congeniale alla posizione, prima dell'arrivo a gennaio dal Barcellona di Rafinha: qualora però Borja dovesse fallire anche nella sua posizione, da qui a fine anno, una sua conferma per la prossima stagione diventerebbe complicata. Il destino gli ha offerto un'ocasione, il numero 20 non può fallirla.
@AleDigio89