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  • Borioni: scaricabarile Juventus

    Borioni: scaricabarile Juventus

    Ci avete fatto caso? Alla Juventus ognuno ha qualcosa da ridire. In effetti, non mancano gli spunti di discussione, perché la crisi bianconera ha molte sfaccettature e anche qui, su queste pagine, ne abbiamo analizzate alcune.

    Ciò che risulta evidente dal campo, secondo me, è il timore che la squadra ha di mettere in pratica e realizzare quello che normalmente sa fare. La Juventus che fino a ieri incuteva timore alle avversarie, ora ha scoperto suo malgrado la paura. E le avversarie, che fiutano questa insicurezza, si liberano di ogni remora e colpiscono.

    La Juve nella versione attuale è una squadra ringiovanita e meno sicura. Non andrebbe trascurata una gestione attenta all’aspetto emozionale e psicologico. Anche e soprattutto nella comunicazione, interna e verso l’esterno.

    E invece, tutti a emettere sentenze.

    Ha cominciato Giuseppe Marotta tra campionato e scelte di mercato, prima facendo notare agli attaccanti che era venuto il tempo di ritrovare precisione ed efficacia. Poi spiegando che si sapeva che il presunto trequartista Hernanes non fosse un fenomeno…

    Pochi giorni dopo, dall’alto è arrivata una sferzata sottile, come un colpo di frusta. La frase di Andrea Agnelli all’assemblea degli azionisti Juve: “Va bene che abbiamo rinnovato molto, sapevamo che avremmo incontrato qualche difficoltà. Ma nulla può giustificare l’attuale posizione di classifica”.

    Passa poco tempo e la Juve ricade, in casa del Sassuolo. Massimiliano Allegri ce l’ha con quei giocatori a cui ha dato fiducia dal primo minuto ma che non hanno risposto alle attese: “È mancato il senso di responsabilità. Con i giovani è normale che si faccia fatica, ma non vale come scusante per essere stati così nervosi”. E aggiungiamoci Gigi Buffon, che nella stessa occasione chiarisce di non aver apprezzato l’atteggiamento della squadra, o meglio di alcuni compagni “lenti sui contrasti, distratti dalle proteste verso l’arbitro, poco umili…” e che quello con il Sassuolo “è stato un primo tempo indegno” e che al portierone non va “di andare a fare figure da pellegrini all’età di 38 anni”. Esternazione che a molti ne ha ricordata un’altra, dopo la catastrofe azzurra in Brasile…

    Il problema è che certi malfunzionamenti sono sotto gli occhi di tutti: a che serve allora evidenziarli pubblicamente (se non ad accentuare il disagio)? Un po’ come quei politici (cioè quasi tutti) che puntano il dito sull’evasione fiscale come la grande madre di tutti i mali italiani. Va bene, sappiamo che così non va. Ma qualcuno può cominciare a risolvere il problema?

    Luca Borioni

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