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Borioni: Marotta, aiuta Marchisio
In Champions lo si è capito bene. Con Asamoah (brillante contro la Lazio) e lo stesso Padoin fuori dalla lista, con Khedira sempre ai box, non è bastato un volenteroso Pogba (volenteroso, non straordinario come sa essere talvolta) per fare la differenza. Ancora una volta Marchisio si è ritrovato solo, impegnatissimo a correre come un pazzo per chiudere spazi nella zona mediana. A testa bassa e senza troppo tempo per pensare e rifiatare. D’accordo, anche Sturaro si è dato da fare, non si è certo risparmiato. Ma è un mediano in fase di crescita, non ancora capace di esprimere quella personalità indispensabile in Europa; sarebbe invece servita più qualità, più inventiva, una migliore gestione del possesso palla, per arginare le offensive di un Siviglia deciso a giocarsi le ultime chance a capace di trovare il gol decisivo proprio con Llorente, l’immancabile ex, autore di un colpo di testa carpiato imprendibile per un comunque eccezionale Buffon.
In definitiva la Juve ha subito troppo, nel cuore del gioco senza riuscire a creare appunto un filtro a metà campo, senza uscire con a testa alta se non nel più aggressivo finale di partita. Per il resto segnali contrastanti. Dall’attacco sono arrivate conferme nel bene e nel male. Morata nel finale ha fallito l’occasionissima del pareggio calciando sul portiere un pallone che gli avrebbe altrimenti permesso di cancellare in un colpo solo una prova sostanzialmente opaca, in linea appunto con un’involuzione sempre più evidente e a questo punto anche preoccupante (si è insomma sentita la mancanza di Mandzukic). Dybala invece è stato quello di sempre, costantemente pericoloso, vicinissimo al gol con un tiro dal limite preciso e liftato che è stato intercettato solo dalla traversa.
Con Khedira in campo a supporto di Marchisio, avremmo visto un’altra Juve. E allora sembra questo l’imperativo di mercato per gennaio prima di ogni altro progetto: serve un centrocampista di valore in più.
Luca Borioni