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    Borioni: Juve, i 5 paradossi di Allegri

    Borioni: Juve, i 5 paradossi di Allegri

    1. Alex Sandro e Cuadrado in panchina: era dal periodo di Conte, e anche da prima, che alla Juve si lamentava l’assenza di due esterni di forza e qualità, capaci di aggiungere un potenziale di soluzioni offensive a un gioco altrimenti troppo prevedibile. Ma per fare due colpi così – si diceva – sarebbe servita una dimensione più europea. Dopo la finale di Champions i due esterni di qualità sono arrivati, ma Allegri nel big match di Napoli li ha lasciati in panchina per scelta tattica (e quando sono entrati in campo, sono stati dirottati perfino al centro!).

    2. Dybala lontano dalla porta: uno dei primi acquisti indicati da Allegri, un attaccante pagato quasi 40 milioni, sembra non trovare una precisa collocazione tattica in questa Juve. Contro il Napoli è stato tenuto lontano dalla porta, quando invece sappiamo quanto sia abile per rapidità e doti tecniche nel trovare soluzioni vincenti proprio dentro l’area. Risultato: a Napoli, e non solo, ha faticato parecchio.

    3. Hernanes fuori dal gioco: impressionante la scarsa partecipazione al gioco del brasiliano contro il Napoli, tagliato fuori dalle trame degli avversari, bloccato nelle ripartenze, non trovato dai compagni in appoggio, saltato dalle iniziative di Bonucci alle sue spalle. Playmaker mancato, anzi sbagliato (ma non doveva essere il trequartista?).

    4. Pereyra sempre meno incisivo: anche l’argentino si è dovuto adeguare suo malgrado al rimescolamento in campo ed è partito in una strana posizione centrale, quando nella scorsa stagione proprio Allegri ne aveva esaltato l’efficacia facendolo giocare in prevalenza sulla fascia ma sempre libero di accentrarsi.

    5. Pogba diventa un problema: il numero dieci designato, il talento responsabilizzato, fatica ormai a fare in campo anche le cose più semplici. Condizionato dalle aspettative (fino alla scorsa stagione veniva utilizzato con parsimonia in un’ottica di maturazione sostenibile, oggi gli viene chiesto di prendersi in carico la squadra), rischia sempre di più brutte figure. E la valutazione di mercato crolla.

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