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    Borioni: Juve, ecco il vero Alex Sandro

    Borioni: Juve, ecco il vero Alex Sandro

    Signore e signori, ecco a voi Alex Sandro. In una fredda serata di Champions, contro il Manchester City, agli sgoccioli del girone eliminatorio, il secondo più importante investimento di Marotta dopo Dybala si è finalmente rivelato al pubblico dello Juventus Stadium. E che rivelazione: era da tempi remoti che non si vedeva un esterno sinistro in maglia bianconera capace di mettere tanta personalità e tanto talento su tutta la fascia

    Non che fosse fin qui sconosciuto il suo valore, anzi, è proprio perché l’arrivo di Alex Sandro alla Juve era stato annunciato con squilli di tromba che le aspettative stavano crescendo di partita in partita. Aspettative non soddisfatte dall’utilizzo parsimonioso del brasiliano da parte di Allegri, un po’ per una questione di fisiologico adattamento del giocatore al campionato italiano, un po’ per via degli equilibri tattici fin qui piuttosto scombussolati all’interno del sistema di gioco bianconero. Fatto sta che ogni volta che al brasiliano era toccato di scendere in campo, si erano potute intuire le sue qualità ma non ancora apprezzarle in pieno. Colpa anche del forzato dualismo con Evra, un leader del ruolo, oltre che un interprete più prudente e in definitiva più rassicurante per un tecnico di scuola attendista come Allegri.

    Insomma l’ex del Porto non era ancora riuscito a giustificare appieno i 26 milioni spesi per assicurarselo, a dispetto tra l’altro di un contratto in scadenza. Ma contro il City ha finalmente mostrato lampi di un futuro possibile, da protagonista assoluto. Innanzitutto l’assist per Mandzukic nell’azione del gol dell’1-0. Non l’unico cross su misura per il croato, ma in quel caso perfetto all’interno di una giocata spettacolare e rapida sull’asse con un ispirato Pogba. Ma il dettaglio in più, quello che ha fatto la differenza rispetto alle precedenti apparizioni di Alex Sandro è stato il suo lavoro in copertura, gli spostamenti verso il centro della difesa per affiancare i tre centrali. In questo senso, forse, ha dimostrato di trovarsi più a suo agio rispetto a uno schieramento a quattro dove vengono a mancare i punti di riferimento davanti alla porta di Buffon.

    Un grande lavoro di sostanza e di estrema qualità, con alcune giocate in dribbling e altre accelerazioni che promettono sviluppi interessantissimi. Ha spinto senza soste in lungo e il largo, finché Allegri nel finale non gli ha concesso la staffetta con Evra. Sì, per questa Juve un Alex Sandro così è davvero indispensabile.    

    Luca Borioni

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