Bonucci: 'A ottobre eravamo simpatici... Rizzoli? Volevano destabilizzarci'
IL CASO RIZZOLI - "Ho sbagliato nella protesta eccessiva e giustamente sono stato ammonito. Ma mai e poi mai mi sarei sognato di toccarlo con la testa. Cosa che non è mai successa, come ha confermato anche lui. Quando si tratta di dar contro la Juve si analizzano i fotogrammi, si cerca di tutto. Forse pensavano di destabilizzarci…".
PRIMA LA CRISI, POI LO SCUDETTO - "E poi siamo tornati. Fino alla fine di ottobre la Juve non c’era, per colpa nostra. Poi abbiamo fatto qualcosa di incredibile. Vincere 24 partite su 25 non riuscirà più a nessuno. Se me l’avessero detto ad ottobre, avrei risposto che avremmo vinto lo scudetto, ma non facendo quel filotto".
JUVE ANTIPATICA - "Quando vinci diventi antipatico, mi ricordo il primo anno con Conte e quello precedente del settimo posto. Un errore a favore non suscitava scalpore. Eravamo simpatici allora".
IL MERCATO - "Sto bene a Torino, la mia famiglia è felice qua, io sono orgoglioso di far parte della storia della Juve, non vedo il motivo per cui possa andare via. Il matrimonio con la Juve lo abbiamo fatto l’anno scorso. Con il mio procuratore sono organizzato così: tutte le proposte le valuto a fine stagione. Ripeto, sto bene alla Juve, è casa mia".
CONTE E ALLEGRI - "Devo solo ringraziarli. Mi hanno permesso di fare il salto di qualità, di migliorarmi, anche se il mio percorso di crescita non è finito. Con Conte ho avuto la fortuna di imparare nozioni tattiche, con Allegri di migliorare nella gestione della partita, nell’attenzione, nella concentrazione".
LA JUVE PIU' FORTE - "Questa, l’ultima, perché abbiamo avuto la fortuna di trovare dei giovani talentuosi che hanno capito velocemente il dna Juve, quanto pesa questa maglia, cosa significa giocare qui. Un Dybala che accelerasse così non me l’aspettavo. Se mantenuta questa squadra nel giro di 1/2 anni può diventare fra le più forti d’Europa".
BONUCCI TIFOSO - "Nasco juventino in una famiglia dove erano tutti interisti. Ero la pecora nera, deviato dai miei zii, tutti juventini. Mi piace andare in curva quando sono squalificato o infortunato. Mi ha dato fastidio che ad inizio anno i nostri tifosi dopo 2 partite difficili hanno fischiato nel nostro stadio, un valore aggiunto. L’ho fatto presente e da lì ci siamo ricompattati. Siamo riusciti a raggiungere tutti insieme questo quinto scudetto di fila, storico, leggendario".