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Bonucci: 'Juve, a centrocampo serve un rinforzo. Il City mi voleva, Barzagli...'
Vittoria con la Juve e subito partenza per il raduno dell'Italia. Leonardo Bonucci ha fatto il punto sul momento tra club e Nazionale alla Domenica Sportiva: "La Juve gioca male? Io sinceramente da qui alla fine le vincerei tutte 1-0, l'importante è vincere. Poi arriverà il bel gioco, c'è tempo per crescere, ma finchè si vince 1-0 o 2-1 come oggi vuol dire che la squadra è viva e il futuro non può essere che roseo. L'assenza di Dybala è importante per l'economia del gioco, per il talento del giocatore stesso. Speriamo di averlo il prima possibile, è un elemento importante all'interno del gruppo e sul campo, perchè come tanti campioni che ci sono nella Juventus può decidere da solo la partita. E' ovvio che giocando con Paulo tra le linee avremo molta più fluidità, con riferimenti come Mario e Gonzalo fai un po' più di fatica quando devi uscire sotto pressione. Ma in queste partite hanno dimostrato di essere due grandi campioni, oltre che due grandi persone, con l'umiltà e il sacrificio di mettersi a disposizione della squadra".
SUL MERCATO - "Se fossi l'allenatore dove vorrei rinforzi? Spero di fare l'allenatore tra tanti anni. Sinceramente il reparto dove siamo corti è il centrocampo, perchè alla fine abbiamo tanti giocatori che non sono al massimo della condizione: è fuori Asamoah, Sturaro è stato fermo tanto, Lemina non sempre è al 100%, Marchisio è rientrato da un infortunio grave. La Juventus è stata costruita per vincere, per tentare di vincere in Europa, quindi c'è da fare del nostro meglio sotto tutti i punti di vista. Se ho chiamato io Soriano del City la scorsa estate? Io non ho chiamato nessuno. Loro? Non hanno chiamato me personalmente".
JUVE E VITA PRIVATA - "Non ero al 100% oggi, ma al momento del bisogno non potevo tirarmi indietro. Siamo stati sfortunati a perdere un giocatore importantissimo e un leader dello spogliatoio come Barzagli, che ha subito questa lussazione alla spalla. Speriamo che non ci sia l'interessamento dei legamenti, perchè altrimenti significherebbe perderlo per tanti mesi. Adesso c'è da riprendere, io fisicamente sto recuperando dall'infortunio e da un periodo dove soprattutto all'inizio non sono riuscito ad allenarmi con costanza e sappiamo tutti i motivi, però adesso c'è da guardare avanti con positività e forza. ringrazio i tanti tifosi juventini e non per avermi dimostrato solidarietà, affetto e vicinanza in questi mesi che sono stati un banco di prova importante per la mia famiglia. L'unione fa la forza. Matteo è stato il primo a darcela, dimostrandosi un combattente, un guerriero, non ha mollato e noi gli siamo venuti dietro, consapevoli che ce l'avrebbe fatta. E oggi siamo più sereni perchè lo vediamo giocare, ridere, scherzare, e questo ci fa stare bene".
SU BUFFON E NAZIONALE - "Il discorso di Buffon? Non c'è stato assolutamente, anzi con Gigi molto spesso ci ritroviamo in ritiro a vedere le partite di squadre che hanno giocato contro di noi e la sua solita esclamazione è quella: 'Ma con noi danno tutti il 1000 per 1000, con gli altri arrivano un po' scarichi'. Non ha mai detto quelle parole. Oggi lo abbiamo visto con il Chievo che non ha mollato fino all'ultimo. La maglia della Juve me la sento cucita addosso perchè la respiro ogni giorno, però per me vestire la maglia della Nazionale è un orgoglio, un'emozione sempre nuova, continua, anche a mezzo servizio, da squalificato, sono sempre stato presente perchè per un calciatore non c'è cosa più bella che vestire la maglia della Nazionale. E per essere anche un punto di riferimento per i giovani. ".