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    Bonucci: 'Juve? Meno male che non ero a Madrid, non mi sarei frenato. Milan? Ho sbagliato, su Donnarumma...'

    Bonucci: 'Juve? Meno male che non ero a Madrid, non mi sarei frenato. Milan? Ho sbagliato, su Donnarumma...'

    Leonardo Bonucci, difensore e capitano del Milan, parla a Premium Sport, dicendo la sua su quanto successo alla sua ex squadra, la Juve, a Madrid contro il Real: "In Europa è stata una settimana ricca di emozioni, sono molto contento per la Roma e dispiaciuto per la Juventus perché fare tre gol al Bernabeu non è una cosa da tutti i giorni. Poi c’è stato questo episodio dubbio nel finale, ma hanno dimostrato di essere all’altezza. Il calcio è fatto di episodi che possono capitare. Se ho pensato, ‘meno male che non sono lì’ quando ha fischiato il rigore? Sì, l’ho pensato, perché forse non avrei saputo tenere a freno i miei istinti". 

    SU DONNARUMMA - "Per noi era importante un punto ieri e ho esultato alla parata di Gigio come se avesse fatto un gol, perché di fatto è valsa come un gol. Sono stato fortunato ad avere come compagno Buffon che è stato il migliore della storia del calcio e ora gioco con Gigio che può diventare uno dei più forti. Deve restare leggero, non sentire le pressioni perché solo così può crescere. Reina può fare il suo secondo? Non vedo perché non possano coesistere. Più stupito dalla rovesciata di Ronaldo o dalla parata di Donnarumma? Sono stati due grandi gesti tecnici".

    SUL MILAN - "Stiamo crescendo, abbiamo avuto un po’ di difficoltà nei primi mesi ma adesso ha iniziato a gattonare. Il momento più difficile sono stati i primi mesi, non capivamo dove erano gli errori e non miglioravamo, poi fortunatamente siamo cresciuti e abbiamo iniziato una rincorsa in cui abbiamo speso molte energie. Non mi aspettavo di essere terzo nel girone di ritorno, ma ci speravo. Significa che stiamo facendo bene e che stiamo diventando ancora più squadra per fare il salto di qualità. Il segreto è la difesa? Come dico sempre la difesa non è composta solo dai quattro difensori, bisogna parlare di fase difensiva. Perché quando un attaccante è a 20 metri da noi difensori, si riduce lo spazio per gli altri e agevola il nostro compito. È merito di Gattuso che ci ha inculcato questo modo di difendere e di cercare trame di gioco che ci hanno permesso di essere terzi nel girone di ritorno. L’obiettivo era tornare in Champions? Le aspettative erano quelle, ho accettato questa sfida con questo sogno che è quello di poter giocare la Champions con il Milan. Ora è difficile, ma siamo ancora in corsa e non è un’utopia. Certo, dovremmo vincerle tutte da qui alla fine. Cosa sarei disposto a fare se dovessimo andare in Champions? Potrei farmi la barba bionda. Voto alla stagione fino a questo momento? Sei e mezzo".

    SUL RUOLO DI CAPITANO - "Se sento di essere il capitano del Milan nel profondo? Spero di fare il capitano al meglio. Mi sono messo a disposizione e ho sempre cercato di essere me stesso in ogni occasione. Ho sbagliato, ho fatto altre cose buone, ma credo di aver portato esperienza a un gruppo giovane. Sono contento di essere il capitano di questa squadra. Il Torino di Mazzarri? Si sono ripresi alla grande, ora sono una squadra, esprimono un buon calcio e dovremo stare attenti. Ma abbiamo l’obbligo di vincere".

    SUI FISCHI DEI TIFOSI DELLA JUVE - "Mi hanno caricato di più. Sono per la libertà d’espressione poi il tifoso paga il biglietto e può farlo. Ho dato tutto alla Juventus e farò lo stesso ogni volta che indosserò la maglia del Milan".

    SULLA DIFESA A TRE O A QUATTRO - "A tre ho più libertà di impostare, a quattro ho una sezione di campo più limitata. Sono nato giocando a quattro con Ventura". 

    SU MONTELLA -  "Montella ha riportato in Europa il Milan e penso che basti questo per dirgli grazie. In questa stagione però si è inceppato qualcosa nell’ingranaggio e siamo stati veramente brutti da vedere". 

    SULLA CORSA SCUDETTO - "Il Napoli ha ancora qualche possibilità ma la Juve ha dimostrato ancora di essere una grande squadra con giocatori fuori dalla norma. Il Napoli ha fatto benissimo, ha avuto una flessione normalissima ma c’è ancora lo scontro diretto. Si sente la mentalità Juve, così come si sente la mentalità Milan adesso quando parla Gattuso".

    SU CUTRONE - "Mi piace perché mi rivedo in lui. Non molla mai, anche lui a volte va reindirizzato sulla giusta via ma è uno di quei giovani talenti italiani che farà strada". 

    SULLA RIMONTA DELLA ROMA IN CHAMPIONS - "È stata esaltante e divertente vederla da fuori. Faccio i complimenti a Di Francesco per la mossa tattica e per l’aggressività che ha messo in campo la squadra. Con il Liverpool la Roma se la gioca, faccio un grande in bocca al lupo alla Roma anche per i molti compagni di Nazionale". 

    SU CARDIFF E LA JUVE - "Siamo stati grandi anche se quando arrivi lì sarebbe meglio vincerla.La finale di Cardiff ha fatto più male di quella di Berlino. Forse eravamo troppo convinti di essere più forti del Real che non aveva fatto un camino esaltante. Invece nel secondo tempo ci hanno messo in grande difficoltà. Se la Juve avesse vinto la Champions senza di me quest’anno? A livello personale sarebbe stato un duro colpo ma l’avevo messo in preventivo perché la Juventus resta una squadra forte a prescindere da me. Mi dispiace per Gigi e per Giorgio e per tutti i ragazzi perché se lo meritavano. Essere 3-0 a Madrid non è da tutti". 

    SULLE PROTESTE DI BUFFON - "In questa lunga carriera penso che Gigi si sia costruito un’immagine perfetta del calciatore. Non si è mai lamentato, non ha mai puntato il dito contro gli altri ed è sempre stato un elemento di aggregazione. Le parole di Madrid sono frutto di una frustrazione di qualcosa che è rimasto incompiuto. Dispiace perché vincere la Champions sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una carriera perfetta". 

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