Bonucci gela il Chelsea: chiesto Manolas
BONUCCI PEPITA D’ORO – Non a caso, i primi sondaggi sono stati per Leonardo Bonucci, pallino storico di Conte da cui ha costruito una Juventus spesso e volentieri invincibile, quantomeno in Italia. Bonucci oggi è uno dei migliori difensori europei, la Juve lo valuta da tale e soprattutto non ha intenzione di diventare il supermercato del Chelsea con l’arrivo di Conte, come vi abbiamo raccontato: di conseguenza, il messaggio chiarissimo è che se da Londra vorranno bussare per giocatori come Bonucci, dovranno pagarli. Anche stra-pagarli. Siamo oltre i 50 milioni di valutazione per il difensore della Nazionale, perché la Juve non vuole vendere Bonucci e rinuncerebbe a lui solo di fronte a una cifra da capogiro; troppi soldi attualmente per il Chelsea, che non vuole investire così tanto su Bonucci.
MOSSA PER MANOLAS – Dietro al blitz a Stamford Bridge di Walter Sabatini, ancora attivo da direttore sportivo della Roma, non c’è solo il discorso Nainggolan che è sempre più avviato per 35 milioni di euro (c’è da discutere dei bonus, della parte fissa dell’accordo, c’è ancora distanza ma si parla con ottimismo): il Chelsea ha chiesto alla Roma anche Kostas Manolas, difensore classe ’91 che nella Capitale non ha fatto rimpiangere un certo Benatia (da segnalare, però, che solo il 50% del cartellino è della Roma: l'altra metà, fino al 31 agosto, è dell'Olympiacos. Se non lo vendono, i giallorossi verseranno 6,5 milioni al club greco per l'altra metà, se lo cedono il 50% dell'incasso andrà ai biancorossi). C’è un retroscena da raccontare, perché il Chelsea già nella scorsa estate aveva praticamente preso Manolas; tutto saltato quando la Roma non ha trovato il sostituto giusto ad una cifra accettabile, così l’operazione si è congelata. Oggi, i Blues ci riprovano: Manolas piace a Conte, costa meno di Bonucci, è stato chiesto ufficialmente alla Roma che per ragioni di bilancio chiuderà almeno una cessione importante. E tra Nainggolan e Manolas proseguono eccome i dialoghi sul fronte londinese: occhio all’Italian Job di Conte…
Fabrizio Romano