Bonansea, Totti e un déjà vu Mondiale: Barbara simbolo dell'Italia che stupisce
IL NO AL LIONE - La copertina oggi è tutta sua. La doppietta di Barbara è simbolo del riscatto della Nazionale femminile, tornata sul palcoscenico mondiale dopo vent'anni esatti. Nata il 13 giugno 1991, si è regalata un inaspettato regalo di compleanno con qualche giorno di anticipo. Già, inaspettato. Ma sperato. Era difficile prevedere una simile giornata ai tempi di Bricherasio, piccolo paese in provincia di Torino. Inizia da qui la sua storia, in una squadra composta da soli maschi. "All'inizio volevo scappare" ha dichiarato qualche tempo fa Bonansea, prima di ammettere però che "il calcio mi ha reso felice". Quel calcio che l'ha fatta crescere: dal Torino al Brescia fino alla Juventus. Una scelta di cuore, data la sua simpatia bianconera, unita ad un progetto che l'ha convinta fin da subito. Tanto che, quando il Lione - fresco campione d'Europa - è arrivato a bussare alla porta, la risposta è stata un secco 'no'.
IL PAPA' E UN'AVVENTURA RIPAGATA - Il gol di oggi è il più tardivo in una fase finale di un Mondiale femminile: la rete, arrivata dopo 94'39" di passione, premia sforzi e sacrifici di una vita. Supportata e guidata, sempre, da papà e papà. Lei, lavoratrice in fabbrica, che per raggiungere Valenciennes ha dovuto prendere le ferie. Lui, in pensione, bloccato dalla paura di volare. Ma come perdersi l'esordio mondiale della figlia? La soluzione è - se non semplice - quantomeno originale. Camper noleggiato e avventura tra le campagne transalpine. Che dire, ne è valsa la pena. Dai campetti di Bricherasio alla doppietta mondiale con l'azzurro addosso: ecco la favola Bonansea che - tredici anni dopo - ricorda Francesco Totti. Bastano un Mondiale, un gol e un pollice in bocca.