'Borriello? È un sogno, ma non l'unico. Se devo sognare qualcuno, allora sogno anche Gilardino e Milito'. Parole di Malesani, che dal mercato si aspetta un bomber di razza per lanciare in orbita il Genoa. Pensieri di tutti i genoani e del presidente Preziosi. Attenzione però, perché sognare non costa niente, ma questi nomi un prezzo lo hanno ed è pure molto alto. Il 'sogno Gilardino' si spezzò in estate proprio per questioni di vil denaro. Sognato, cercato, accarezzato e poi svanito, il bomber viola restò a Firenze perché Corvino non volle scendere sotto la richiesta di 15 milioni di euro. Fatto che complicò i piani di Preziosi costretto poi a virare su Andrea Caracciolo, più che un sogno un incubo. La situazione da allora non è molto cambiata, la Fiorentina naviga in cattive acque, la cura Delio Rossi fino ad ora ha portato solamente un po' di entusiasmo all'ambiente ma pochi effetti sulla squadra. Vendere Gilardino a gennaio sarebbe un suicidio, a meno che non arrivassero davvero quei 15 milioni che però il Genoa non ha intenzione di spendere.

Per un sogno che non si avvererà altri che rimangono ben impressi nelle menti rossoblù, sono sogni già vissuti al 'Ferraris' qualche anno fa, quando Borriello permise al Genoa di trascorrere il primo campionato di serie A in maniera più che tranquilla, e poi Milito lanciò il Grifone verso l'Europa. Inutile dire che la cosa migliore sarebbe prenderli tutti e due, questo però più che a un sogno assomiglia ad una chimera. E allora sogniamo in grande ma con un po' di criterio giusto per non illudersi. La pista maggiormente praticabile è quella che porta a Borriello. Il giocatore lascerà la Roma, che potrebbe accettare il prestito e l'onere di accollarsi una parte di stipendio pur di vedere partire un giocatore che chiaramente non rientra nei piani di Luis Enrique. L'Inter, invece, non è disposto a tali sacrifici, per questo l'unico modo per rivedere Milito in rossoblù è quello di convincere il giocatore a rinunciare ai milioni dei vari sceicchi. Quando si sogna lo si fa con il cuore, chissà, magari il Principe deciderà il suo futuro con quello e non con la testa.